Le aporìe del Dio dei filosofi

Quello abramitico è assurdo, ma quello filosofico non se la passa molto meglio.


Ancora un guest post de L’Eterno Assente. Mattia Fabbri, docente di storia e filosofia, riflette sul concetto filosofico di divinità.


Spesso da parte laica si contrappone il Dio filosofico al Dio abramitico per mostrare come il secondo sia molto meno credibile del primo: basti pensare alle tantissime contraddizioni presenti nelle Scritture, all’insolubile problema della teodicea, ai suoi ineliminabili antropomorfismi eccetera. Sicuramente il Dio dei filosofi, nella sua assenza di caratteri antropomorfi e nella sua totale estraneità alle religioni, appare molto più difendibile rispetto a quello della Bibbia o del Corano. Non è un caso che molti filosofi laici (ad esempio i deisti) lo abbiano sostenuto con argomentazioni apparentemente razionali o che venga considerato un’ipotesi interessante anche da molti di coloro che si dichiarano atei e agnostici. Eppure, a una riflessione più attenta, anche il Dio filosofico risulta poco consistente e attendibile come ipotesi.

Continua a leggere

«Dio è il Bene!»

Una supercazzola che sembra sofisticata ma che non risolve niente.


Quando si osserva il mondo per cercare di capire com’è, nessuno è una tabula rasa. Tutti abbiamo ipotesi pregresse. Quelle ipotesi vanno poste a confronto con la realtà e, se vengono smentite, vanno rigettate. In questo consiste l’onestà intellettuale: la capacità di rinunciare alle proprie ipotesi di fronte a prove contrarie cogenti. E per questo la sofferenza innocente è un incubo filosofico per i credenti abramitici: siccome per loro l’esistenza di un Dio onnisciente, onnipotente e buono è un dogma indiscutibile e irrinunciabile, il confronto con l’evidenza innegabile del dolore dei bambini li costringe a masturbazioni intellettuali e a supercazzole filosofiche oltre il limite del ridicolo. Sono le teodicee, una più assurda e demenziale dell’altra.

Continua a leggere

Occam: perché funziona?

Perché si può giustificare in modo razionale. E io avevo torto


Degli apologeti bigotti più di tutto mi fa incazzare la disonestà intellettuale: tu gli demolisci un argomento, e loro imperterriti lo ricicciano come se nulla fosse. Negli spazi on line degli atei militanti trovi la critica spietata e cogente degli argomenti cosmologico, ontologico, morale, del fine tuning, della resurrezione di Cristo e di tutto il resto del pattume teologico, ma niente: i bigotti continuano a sfornare video nei quali blaterano della «messa a punto inconcepibilmente perfetta di costanti e quantità naturali necessarie per la vita intelligente», della «legge morale oggettiva» dei «fatti storici inerenti Gesù: la sua morte e risurrezione». E tu ti chiedi: ma ci sono o ci fanno? Sono ottusi o in malafede? Un’opzione non esclude l’altra, nondimeno il risultato è il medesimo: una fatica di Sisifo per gli atei militanti. Però – è ovvio – di disonestà non possiamo renderci colpevoli noi controapologeti. È questione di coerenza, cazzo. E io sono molto fiero della mia disponibilità ad ammettere il mio torto di fronte a un’argomentazione convincente. Proprio come stavolta.

Continua a leggere

8 teodicee cretine – 2/2

La piccola Alice muore dopo molte ore di sofferenza atroce. Dio, onnisciente, onnipotente e buono, non le concede neppure un morte dolce. Riusciranno mai gli apologeti a risolvere il paradosso?


Avvertenza
Nel momento in cui questo articolo viene pubblicato, il video citato può essere incorporato. Tuttavia non posso escludere che questa possibilità venga ritirata e il video reso invisibile all’interno dell’articolo. Rimarrà comunque possibile vederlo cliccando sui link nel testo, che rinviano alla posizione esatta che viene commentata nell’articolo. Invito chi legge a farlo, perché la consultazione della fonte originale è sempre necessaria.


Alessandro Franchi, del canale YouTube Conversione Costante, ha adattato al pubblico italiano gli argomenti di William Lane Craig per tentare di conciliare un Dio onnisciente, onnipotente e buono con la sofferenza innocente. Come ho dimostrato nella puntata precedente, nihil sub sole novum.

Tutto ciò che è già avvenuto accadrà ancora;
tutto ciò che è successo in passato succederà anche in futuro.
Non c’è niente di nuovo sotto il sole.
Qualcuno forse dirà: «Guarda, questo è nuovo!».
Invece quella cosa esisteva già
molto tempo prima che noi nascessimo.
Nessuno si ricorda delle cose passate.
Anche quello che succede oggi
sarà presto dimenticato da quelli che verranno.
– Qoelet 1,9-11

No, non lo hanno dimenticato. Lo ignorano di proposito e continuano a riciclare le solite fregnacce. Come Alessandro Franchi, appunto.

Continua a leggere

8 teodicee cretine – 1/2

Di fronte alla sofferenza innocente, un Dio onnisciente, onnipotente e buono non può esistere. Ma gli apologeti continuano a sostenere il contrario. Con incredibile sprezzo del ridicolo.


Avvertenza
Nel momento in cui questo articolo viene pubblicato, i video citati possono essere incorporati. Tuttavia non posso escludere che questa possibilità venga ritirata e i video resi invisibili all’interno dell’articolo. Rimarrà comunque possibile vederli cliccando sui link nel testo. Invito chi legge a farlo, perché la consultazione della fonte originale è sempre necessaria.


Io non seguo tutti gli apologeti dello zoo dei bigotti. Il mio tempo è poco e ho di meglio da fare. Però non temo di perdermi i contributi più interessanti, perché c’è sempre qualche follower a scovare i migliori e a sottoporli alla mia attenzione. Con grande ritardo, mi occupo ora di una segnalazione risalente ormai a quasi due anni fa e arrivata da Gëzim: Conversione Costante, il canale YouTube di Alessandro Franchi, e le sue 8 teodicee.

Continua a leggere

Fede e ragione

O l’una o l’altra. Oppure la dissonanza cognitiva.


Copio dal Gruppo Facebook di uno dei tanti apologeti bigotti che appestano i social network:

Da laureato in Fisica ritengo che i vari Odifreddi e Flores D’Arcais abbiano fatto danni incalcolabili presentando la fede cattolica come un coacervo di superstizioni totalmente irrazionali. Creando questo gruppo voglio controbattere queste affermazioni dimostrando che la vera fede ha sempre un supporto razionale e che sono gli atei che ho nominato a non usare correttamente quella razionalità di cui si vantano.

E niente: fa già ridere così. Se pensiamo alla resurrezione di Cristo, alla Trinità divina, al peccato originale, alla verginità della Madonna, alla transustanziazione e al resto del cumulo di cazzate che per i bigotti sono Verità, la loro pretesa che il cattolicesimo sia razionale fa scompisciare dalle risate. Se possedessero un briciolo di onestà intellettuale, ammetterebbero di credere in quel pattume intellettuale per pura, semplice, elementare fede. Quindi in modo irrazionale, appunto.

Sicché adesso smettiamo di ridere e vediamo la differenza fra fede e ragione.
Continua a leggere

C’è Dio e Dio

E ognuno merita un punteggio diverso sulla scala di Dawkins.


La fede in Dio è razionale: c’è un intero settore dello zoo dei bigotti – ossia il gregge degli apologeti cattolici al pascolo nei social – che ha fatto di questa tesi il nucleo della propria propaganda. Troviamo la stessa tesi nel magistero ratzingeriano, secondo il quale fede e ragione sono compatibili. Eppure rimane una tesi priva di fondamento. Anzi proprio sbagliata.

Continua a leggere

Finitudine

La morte non è il Male. E un’altra teodicea non regge.


La community de L’Eterno Assente è formidabile: persone tutte diverse, ciascuna con la propria peculiarità. Per esempio, se di me i bigotti dicono che ho la fissa della teodicea, allora dovrebbero conoscere il mio gemello, rust: la sua passione è la caccia in rete ai documenti più strani, che poi sottopone agli altri come provocazione intellettuale. Con una predilezione per le teodicee, appunto. Sua è la scoperta degli articoli sul Male come assenza di Bene. Suo pure il rinvenimento della tesi di laurea con una panoramica sulle teodicee. Alcuni mesi fa rust ha scovato una nuova chicca, che ora finalmente vado ad analizzare.

Continua a leggere