Quale Gesù?

Nel Nuovo testamento ce ne sono due. Se ne scegli uno e ignori l’altro, ti sostituisci a Dio.


Scopro di godere dell’attenzione anche di un prete. Infatti, dopo aver letto il mio articolo su Gesù, un certo don Alberto – no, non quel don Alberto, ché ti pare che lui potrebbe mai cagare di striscio un ateo insignificante come me? – mi scrive:

Ho letto il tuo articolo «Gesù non era una brava persona». Mi ha molto disgustato e fatto arrabbiare. Quel Gesù che tu descrivi non è il mio Gesù! Trovo profondamente disonesto, da parte tua, pescare nei Vangeli solo i brani che ti fanno comodo per giustificare i tuoi pregiudizi!

L’obiezione di Alberto non meriterebbe una replica, perché la risposta si trova già nel mio articolo. Tuttavia, siccome mi offre l’occasione di sviluppare una riflessione sull’etica, voglio tornarci sopra. E mostrare come Alberto, con la sua interpretazione dei Vangeli, si sostituisca a Dio. Per capirlo, dobbiamo fare – tanto per cambiare – un esperimento mentale.

Immagina di non aver mai letto il Nuovo testamento: lo stai aprendo adesso per la prima volta. Il tuo consigliere spirituale ti ha garantito che in quel Libro sacro c’è la «Parola di Dio», perché gli autori lo hanno scritto seguendo l’ispirazione divina. Siccome vuoi essere un buon cristiano, tu ci credi e perciò ti cimenti con la lettura della Sacra scrittura sperando di ricavarne una guida morale.

Ma che succede? Succede che dentro il Libro sacro scopri non soltanto molte credenze assurde da un punto di vista scientifico, ma anche parecchie contraddizioni interne inconciliabili. Sui fatti, per esempio. E pure sui princìpi, sui valori: il protagonista, Gesù Cristo, talvolta parla di amore e di perdono e talaltra scaglia maledizioni e anatemi e promette l’inferno a chi non accoglierà il suo messaggio. Accidenti! Che cosa devi pensare? La spiegazione del tuo consigliere spirituale è che gli autori del Nuovo testamento erano uomini del proprio tempo, con tutta l’ignoranza e i pregiudizi di quell’epoca, e dunque, seppure ispirati da Dio, potrebbero aver capito o interpretato male. Da ciò derivano gli errori e le contraddizioni. Oggi sta a te interpretare a tua volta il Libro sacro per capire che cosa vuol dire davvero.

In breve: siccome nel Nuovo testamento c’è tutto e il contrario di tutto, c’è il Gesù amorevole e c’è il Gesù stronzo, tu devi scegliere. Ma sulla base di quali valori e princìpi sceglierai? Dovrebbe essere proprio la Sacra scrittura a fornirti una guida morale. Tuttavia la Sacra scrittura è contraddittoria. Perciò che fai? Ti basi su un codice morale patriarcale, misogino, violento, intollerante, oppure privilegi un’etica moderna, egualitaria e illuminata? Come puoi sapere qual è il Bene, se Dio dice e fa e ordina cose incoerenti fra loro? Devi decidere da solo, senza Dio. Di fatto, devi decidere al posto di Dio.

Ed è proprio quello che fa Alberto, quando afferma: «Quel Gesù che tu descrivi non è il mio Gesù». Come fa lui a stabilire qual è il Gesù giusto, di fronte a una Sacra scrittura in cui di Gesù ce ne sono due e sono fra loro incompatibili? Boh. Però Alberto non può non decidere, quindi decide. Da quello che mi scrive, si capisce che lo fa sulla base di un’etica moderna, egualitaria e illuminata. E sulla base di questa etica prende dal Nuovo testamento quel che gli fa comodo e con il taglia & incolla si confeziona un Gesù su misura: il Gesù amorevole. Quello è il Gesù di Alberto. Così facendo, Alberto ignora l’altro Gesù, che nondimeno è lì, presente anche lui nel Nuovo testamento: non me lo sono mica inventato io, eh. D’altro canto, se Alberto avesse preferito il codice morale patriarcale, misogino, violento e intollerante e il suo Gesù fosse stato quello stronzo, la sua scelta sarebbe stata altrettanto arbitraria. In ogni caso, scegliendo una sola etica di fronte a due opzioni entrambe certificate da Dio, Alberto si sostituisce a Dio.

Un modo per venirne fuori c’è: rifiutare la premessa, ovvero che quella è «Parola di Dio». E ammettere che, con tutte le sue incoerenze e assurdità, il Nuovo testamento è solo un libro scritto due millenni fa da uomini ignoranti, ottusi, creduli e per nulla ispirati da un Dio. Che peraltro nemmeno esiste.

Choam Goldberg


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