Il buco nero? Ma ‘sticazzi…

«Puttanate»: così ho definito la «foto» del buco nero in M87. Forse ho un po’ esagerato. Perciò serve uno spiegone.


Avvertenza:
Questo articolo non contiene ragionamenti cogenti né argomenti convincenti. È solo l’espressione di una sensazione molto soggettiva e forse molto sbagliata.

La scienza è una straordinaria avventura intellettuale. Diciamolo: la più straordinaria della Storia di Homo sapiens. Di più: con la sua capacità di autocorrezione, con la sua critica sistematica, con il suo antidogmatismo, con il suo costante richiamo al confronto con l’evidenza osservativa, la scienza è il migliore antidoto alle religioni e alle altre superstizioni. Sicché ben venga ogni nuovo risultato: un altro prezioso elemento nell’edificio della nostra conoscenza razionale dell’universo. Solo che c’è elemento ed elemento: c’è il muro portante e c’è la maniglia della porta dello sgabuzzino. E mica si può mettere tutto sullo stesso piano, dare a tutto la stessa importanza.

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Montanelli era pedofilo?

Sì. Questa era la risposta breve e per quanto mi riguarda, se vi basta, chiudete qui.


Scopro che qualche giorno fa Alberto ha pubblicato sul suo blog Lo Strano Anello un articolo la cui tesi è: Montanelli non era pedofilo. L’argomento di Alberto sembra convincente perché ha un’apparenza razionale. In realtà è parziale e difettoso, quindi, dopo averne già scritto, torno sulla questione: Montanelli era pedofilo?

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Faccetta di merda

Sì, Montanelli fu un pedofilo, uno stupratore e un razzista.


La vicenda è nota: l’8 marzo le attiviste di Non Una di Meno hanno gettato vernice rosa lavabile sulla statua di Indro Montanelli, per ricordare che lui fu un pedofilo, uno stupratore e un razzista perché all’inizio degli Anni Trenta, quando si trovava in Etiopia al comando di un battaglione di ascari, comprò e violentò una ragazzina di 12 anni, come del resto era consuetudine per gli ufficiali coloniali italiani in Africa. Non sto nemmeno a commentare lo schifo: per Montanelli – è ovvio –, non per la vernice sulla sua statua. Qui però mi interessa la polemica che ne è seguita.

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Il prete sbrocca? E tu sfanculalo

E soprattutto sfancula la sua Chiesa misogina e sessuofoba e il suo Dio patriarcale. Essere cattolici non è mica obbligatorio. (Ma perché mi tocca ripetere queste banalità?)


Ci risiamo: ancora una volta ci si lagna per l’ottusa sessuofobia dei cattolici. E chi si lagna? I cattolici. Ma si può?

Si può, si può.

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Clericali allo sbaraglio

La campagna per Ticino Laico ha rivelato la pochezza degli argomenti dei credenti.

Non dirmelo: lo so. Da alcune settimane sono un po’ sparito dalla circolazione. Ho scritto poco, pubblicato poco, condiviso poco. Perché sono stato molto occupato da altro. E ho visto cose…

…che voi umani eccetera? No. Affatto. Me le aspettavo tutte. Non in questa quantità, però. Ma andiamo con ordine.

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Radici da segare

Ovvero l’arroganza di chi pretende di sapere che cosa sono io.


Immagina di essere cresciuto in una famiglia fascista. Immagina di aver dovuto subire un’educazione a base di Dio-Patria-Famiglia, con tutto il contorno di nazionalismo, razzismo, sessismo, omofobia, suprematismo e nostalgia per «quando c’era Lui». Immagina poi di esserti emancipato da questa schifezza: hai studiato, hai viaggiato, hai conosciuto persone diverse, ti sei aperto al mondo. E ora consideri l’educazione ricevuta quel cumulo di stronzate che è. Immagina infine che qualcuno sostenga che no, non puoi liberarti del fascismo, perché quelle sono le tue radici e quindi tu sei e sarai sempre un po’ fascista. Ebbene, non ti sale il crimine?

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L’incoerenza del postmodernista

Anche i pensatori deboli vanno a sbattere contro la realtà.


Domenica scorsa il «Corriere della Sera» ha pubblicato un’intervista a Gianni Vattimo. Il filosofo, segnato da qualche acciacco dell’età, ripercorre la propria vicenda intellettuale e umana fra successi professionali e soddisfazioni personali. E anche lutti, com’è inevitabile in ogni esistenza ricca e piena. E pure contraddizioni, una delle quali enorme.

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Scusate, ma anche no

I credenti hanno mai speso una-parola-una in favore degli atei? No? E dunque perché io dovrei sbattermi per loro?


Giuro: ero partito con le migliori intenzioni. Io volevo davvero aderire alla campagna «Freedom of Religion or Belief». M’ero scaricato il logo e lo avevo appiccicato sulla mia foto. Poi ci ho pensato meglio e ho deciso che anche no.

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Vita? Anima? Chissenefrega

Quello in malafede sarei io. Già già. Proprio. E pure cattolico, tie’.


Nel rispondere al mio ultimo articolo, chiarabxl scrive:

(…) queste frasi derivano dal dogma cattolico per cui la vita inizia al concepimento (…)

Sicché la vita non inizia nel momento del concepimento? Crederlo significa aderire a un dogma cattolico? Ok, allora quando inizia? Chissenefrega, perché

(…) il (presunto) diritto alla vita del feto non rileva, perché nessuno di noi ha diritto a usare il corpo di un’altra persona senza consenso (…)

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