«Io senza Dio» – 002

L’Eterno Assente propone a chi è ateo/a di raccontarsi.



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Tutte le domande della serie «Io senza Dio»

13 pensieri su “«Io senza Dio» – 002

  1. Nato prima della metà del secolo scorso, la cosa è stata praticamente inevitabile. Fortunatamente, mentre la madre era praticante, il padre, pur non osando esprimerlo, era assolutamente indifferente, religiosamente parlando. E ciò ha cominciato a farmi pensare diversamente dal … gregge!

  2. Si sono stato a fino alle scuole medie prima con le suore e poi con i preti. Una esperienza personale non male con le prime, un bell’ambiente anche stimolante dal punto di vista dello studio e dell’organizzazione quanto pessima con i secondi che tra l’altro facevano abbondante uso della violenza su ragazzini. Alla faccia del dio buono e misericordioso.
    Inutile rimarcare che proprio quest’esperienza mi ha cominciato a far riflettere e farmi maturare come libero pensatore.

  3. Si, ho ricevuto un educazione religiosa e tutta la filiera dei sacramenti, più per inerzia che per convinzione della famiglia (e per far piacere ai nonni).
    In casa invece ho ricevuto un educazione più orientata al farmi cercare di capire le cose con la mia testa.
    Devo dire che questa, combinata con l’indisponibilità ad ogni tipo di dialogo e messa in discussione da parte degli educatori religiosi, è stata strumentale per le mie successive evoluzioni.

  4. Vivevo all’estero in piccole comunità e quindi era prassi fare certi passi (Battesimo, etc), andare a messa per stare con gli altri, per il quieto vivere.
    A 14 anni invocai Dio, non ricevetti risposta e da li cominciai a pensare e informarmi. Risultato? Ateo

  5. Mio nonno (1893) non permise mai a mia nonna di votare perchè temeva che avrebbe votato per i preti (DC). Quando io ebbi l’età per la cresima/prima comunione (in quegli anni, 1951, si faceva tutto nello stesso giorno e in latino) fui mandato al catechismo nella chiesa parrocchiale, contro la volontà del nonno. Ci andavo mal volentieri anche perchè il nonno mi diceva di stare attento ai preti, che erano tutti porcaccioni e cattivi. Ripetevo, con i miei compagni, come un pappagallo le preghierine che il prete ci insegnava, senza capire nulla di quello che significavano. E poi per me il dio era Manitù, quello che leggevo su Texas, e le sue praterie erano piene di cavalli e bisonti. C’era una preghiera che ad un certo punto richiedeva di dire che “era tutta colpa mia”, battendosi il petto e ripetendola tre volte. A quel punto io invece di autoaccusarmi dicevo “tutta colpa sua” e indicavo il Gianni, mio vicino, che invece diceva che la colpa era sua. Il prete se ne accorse e si infuriò, mi cazziò fino a farmi piangere. Quando ci fù il giorno della prima comunione mi dovetti confessare, avevo imparato quali erano i comandamenti, ma mi sembrava di non averne infranto nessuno, ad eccezione di “non desiderare la roba degli altri” e “non commettere atti impuri”. In effetti avevo desiderato i soldatini del Gianni, ma non li avevo mai rubati nè rotti. Perciò optai per gli atti impuri. Il confessore mi chiese cosa fossero sti atti e io restai muto, pensavo che già avevo confessato, perchè mai voleva sapere anche cosa erano? non bastava la mia confessione? Insistette per farmi dire cosa fossero quegli atti e io improvvisai: sono passato di corsa davanti alla chiesa! senza farmi il segno della croce! Me la cavai con qualche preghierina in latino da ripetere qualche volta. Finita la cresima e la comunione mi ripromisi di non andare più dai preti, anche se lì c’era l’oratorio con il campo da calcio e il calciobalilla. Andai molte volte con il nonno a pescare in Po e a lui raccontai quelle cose, ne era fiero. La mia esperienza con la chiesa è tutra qui. Mi è sempre parso incredibile tutto quanto sentivo circa il dio, la madonna, i santi, i miracoli e sviluppai una specie di idiosincrasi per quel mondo fuori dal mondo che ancora oggi mi porto dentro.

    • A volte i nonni fanno danni. A volte invece sono la salvezza, come nel tuo caso. Che poi tuo nonno era saggio, con quella raccomandazione: tutti porcaccioni e cattivi.

      Divertente è anche il tuo racconto dell’assoluta incomprensione del peccato e del senso dei riti. Che dà la misura dell’assurdità assoluta dell’educazione religiosa.

  6. Stavolta sarò breve 😂
    Altroché, se l’ho ricevuta! Ma non perché i miei fossero così tanto convinti o bigotti. Diciamo quasi per abitudine, prassi, tradizione. Battesimo, comunione e cresima, feste comandate, occasioni di ritrovo con amici e parenti, regali, e vaffanculo quale fosse il messaggio o le cazzate trasmesse e impartite al pupo. Io poi mi sono spinto oltre. Attratto dal chitarrista del coro ho imparato da lui ogni segreto della chitarra, e questo mi dava anche una “spinta” per andare in chiesa la domenica mattina e in oratorio al pomeriggio. Finché ho sostituito lo stesso chitarrista, che era cinque-sei anni più grande di me, nello stesso coro della chiesa. L’ho fatto fino ai diciotto anni. Poi ci fu la svolta. Mi si chiese qualcosa di più: fare il catechista per i regazzini che dovevano fare la comunione. Ed è stato allora che, obbligato ad avvicinarmi ai testi “sacri”, ne ho finalmente letto tutti gli orrori che contenevano. Prima, come tutti, ascoltavo inerme ciò che veniva pronunciato durante le messe e finiva lì. Ma dovendo approfondire l’argomento e imparando a mia volta che “quello lo potevo dire” (ai regazzini), questo è scritto così, ma lo devi dire colá, questo non lo devi mai dire, aprii finalmente gli occhi. Finita la “stagione”, finalmente consapevole che avevo vissuto per un bel periodo della mia vita in una bolla di cui non avevo mai sondato i contorni, divenni ateo e mollai tutto, preti, coro, oratorio, catechismi e quant’altro.

    • Pierluigi il 28 aprile 2020 ore 18.40
      Con genitori saggi e non credenti ma con le assurde pretese di una nonna materna bigotta ad oltranza, ho subito quella che mi è poi apparsa come una violenza, l’abuso non richiesto del battesimo. Ne segui, ovvio, la cresima subita sempre per desiderio della nonna. Per necessità sono stato anche in collegio di preti senza fortunatamente subire violenze verbali e fisiche. Ma a 13 anni ciò ragionato e tutto finì. Molti anni fa ho scritto in comune che non volevo più essere cattolico. Sono diventato ateo e tutt’ora ne sono convinto e molto fiero. Detesto tutte le religioni. Complimenti a CHOAM GOLDBERG che non ha peli sulla lingua.

      • Grazie per i complimenti, Pierluigi.

        La tua testimonianza mi conferma nella convinzione che nonni, nonne, zie e zii bigotti hanno prodotto più atei dell’illuminismo.

  7. Molta educazione ma ben poco religiosa, come in tante famiglie laiche nelle quali l’ebraismo è una cultura e non una religione.

    Però sono circonciso e ho celebrato il Bar mitzvah.

    Ho una nonna piuttosto bigotta. E in Israele/Palestina alcuni lontani parenti haredi.

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