«Io senza Dio» – 025

L’Eterno Assente propone a chi è ateo/a di raccontarsi.



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Tutte le domande della serie «Io senza Dio»

4 pensieri su “«Io senza Dio» – 025

  1. Più che rotto direi che mi sono allontanato volontariamente uscendo dai gruppi WApp comuni, declinando inviti e non rispondendo al telefono. Non c’è bisogno di fare lo scontro finale: gli amici, a differenza dei familiari, te li puoi ancora scegliere.
    Conosco questo tizio dai tempi dell’università, quindi da oltre 20 anni. I primi tempi non si pensava minimamente alla religione, ci si divertiva o si studiava assieme. Si era in sintonia.

    Dopo 10 anni lo ritrovai su Facebook: lì ebbi le prime avvisaglie del suo percorso “spirituale” e decisi di “dribblare” rimpatriate e frequentazioni.

    5 anni fa mi contattò casualmente su Ebay per un’inserzione. Decisi quindi di fare una rimpatriata complice la compravendita dell’oggetto.
    Di cosa mi parlò dopo convenevoli e domande classiche su come è andata la vita? Religione!
    Mi regalò la Bibbia e mi mostrò il manifesto della dottrina della chiesa protestante, dicendomi come fu importante per lui l’aver trovato la fede.
    Si disse dispiaciuto per il mio ateismo, ma evitai la risposta acida e diretta “Anche a me spiace che tu sia credente!”

    Sapevo che sarebbe stato come infilarsi in un ginepraio, ma io sono un tipo curioso, avevo tempo libero e un hobby in comune con lui, per cui decisi di frequentarlo ancora.

    Discussioni sul tema religioso ne abbiamo avute, ma più che rispondere e demolire la sua fede, che avrebbe portato ad un’immediata rottura, ero interessato a capire cosa potesse spingere una persona a passare da “”ateo” dichiarato” com’era lui a fedele devoto.

    Nel suo caso furono un lutto, i problemi familiari e le sue insicurezze a spingerlo verso la fede. La certezza di una verità fa molta presa su menti senza sufficiente spirito critico. Avere un amico immaginario da pregare e a cui rivolgersi può servir loro da sfogo per uscire più facilmente da frustrazioni e momenti di difficoltà.

    Non è stato facile sopportare la censura delle bestemmie, proselitismi, incoerenze tra scienza e testi sacri, l’intolleranza verso LGBT e tutte le altre cose bizzarre che i cristiani fondamentalisti dovrebbero osservare.

    Ma io l’ho fatto per la Scienza ed ora anche per i lettori de “L’Eterno assente”!

  2. Le amicizie, quelle vere, ci sono sempre. Coloro che si sono ostinati in atti di proselitismo sono rimasti “semplici conoscenti”, comunque apprezzati per altre tematiche.

  3. Più che rotto, ho schivato “amicizie”. Gente bigotta che si affida a gente furbo-bigotta.
    Ma anche no… grazie. Quella non è amicizia, quella è “mi stai intorno per abbigottirmi”.
    Sai che c’è: non mi serve proprio.

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