La Verità e la verità

Il Dio dei deisti non convince ma rimane un’ipotesi interessante. Il Dio dei monoteismi abramitici invece no.


Fatta eccezione per la matematica, nella conoscenza umana non esiste la Verità assoluta. Esiste una verità incerta, migliorabile, verificabile, falsificabile. Anche nella scienza, la più solida, razionale e intersoggettiva fra tutte le forme di conoscenza non matematica.

Per esempio, noi non sappiamo se la meccanica quantistica o la teoria dell’evoluzione siano vere in assoluto, ora e per sempre. Forse fra un secolo o un millennio nuovi risultati sperimentali ci costringeranno a modificarle oppure perfino a sostituirle con teorie nuove. O magari no, magari non potranno mai essere smentite. Sicché possiamo definirle solo provvisoriamente non false: finora tutti i tentativi di falsificazione sono falliti, le spiegazioni a posteriori sono sempre state complete e convincenti e le previsioni a priori sono state tutte confermate. Non è molto, ma è quanto di meglio la nostra ragione ci consente. Meglio questo del dogmatismo ottuso e gratuito, peraltro.

In compenso, se non possiamo accertare la Verità, possiamo accertare la Falsità oggettiva di fronte a prove cogenti. Basta un esempio contrario. Basta una contraddizione interna insanabile. Per esempio, forse la Terra non è un geoide, ma di sicuro non è piatta.

E con Dio come la mettiamo?

Per me, ateo, l’inesistenza di Dio non è una Verità. È solo la mia modesta, provvisoria, modificabile verità.

Per me, ateo, l’inesistenza di Dio non è una Verità. È solo la mia modesta, provvisoria, modificabile verità. Ora nulla mi costringe a considerare corretta l’ipotesi teologica dei deisti: quel Dio, il cui scopo dovrebbe essere fornire un senso e un ordine al cosmo, mi appare inutile per il rasoio di Occam. Ne concludo che Dio non esiste. Tuttavia rimane un’idea interessante e meritevole di indagine. Se qualcuno mi offrisse argomenti razionali cogenti, il Dio dei deisti potrebbe convincermi. Intelligenza, cultura, razionalità, curiosità, spirito critico, onestà intellettuale sono tutte caratteristiche compatibili con un deismo razionalista. Per cui rimango provvisoriamente ateo, ma mi tengo aperta la possibilità. Insomma, mi assegno un 6 sulla scala di Dawkins, non un 7.

Intelligenza, cultura, razionalità, curiosità, spirito critico, onestà intellettuale non sono però compatibili con il Dio dei monoteismi abramitici. Ecco, quel Dio lì rientra nell’ambito delle Falsità assolute, poiché non solo è del tutto inutile sul piano filosofico, non solo è inconciliabile con quanto sappiamo dell’universo grazie alla scienza, ma soprattutto è incompatibile con l’evidenza della sofferenza innocente: un Dio buono e onnipotente e onnisciente non può – non può! – esistere, a fronte dell’agonia di un bambino o di un animale. Crederci significa inchinarsi al mistero della fede, cioè negare la propria intelligenza, cultura, razionalità.

Il mio ateismo, per il Dio dei monoteismi abramitici, è pari a 7 sulla scala di Dawkins.

Choam Goldberg


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