L’argomento ontologico: desiderare l’esistenza delle cose
Anselmo di Canterbury (morto nel 1109) ha formulato l’argomento ontologica originale un migliaio di anni fa. Prima si definisca «Dio» come l’essere più grande possibile che possiamo immaginare. Poi si consideri l’esistenza solo nella mente di qualcuno rispetto all’esistenza nella realtà: quest’ultima è ovviamente più grande. Infine, poiché «Dio» deve essere il più grande essere possibile, deve esistere nella realtà. Se non esistesse, non soddisferebbe la definizione di essere il più grande possibile.
Questo è un argomento molto noto nel cristianesimo, ma com’è possibile far esistere qualcosa solo desiderandolo? Se possiamo semplicemente pensare che Dio esista, che cos’altro possiamo pensare che esista?
Ci sono altri problemi. Guardate il primo passo dell’argomento: esso definisce Dio come l’essere più grande possibile che possiamo immaginare. Ma nel terzo passo stiamo parlando di esseri che esistono, e la definizione di «Dio» del primo passo non si applica più. Le definizioni sono cambiate a metà del discorso.
Inoltre il termine «più grande» è soggettivo. È stata più grande la vittoria militare inglese ad Azincourt o la resistenza greca alle Termopili? È stato più grande il progetto di ingegneria civile della diga di Hoover o del Taj Mahal? Il dio più grande è quello onnipotente oppure quello che ha un potere limitato ma che supera i propri limiti riuscendo a fare le cose attraverso la cooperazione? L’essere più grande possibile è come il numero intero più grande: si può sempre andare un po’ oltre.
Il Dio del primo punto dell’argomento (Dio è l’essere più grande che possiamo immaginare) è indefinito, proprio come il candidato politico più grande. Sono categorie soggettive.
Poi, visti i genocidi, la schiavitù e altre prescrizioni retrograde nell’Antico testamento, evidentemente Dio non è l’Essere Più Grande Possibile.
Inoltre l’Essere Più Grande Possibile è perfettamente soddisfatto e non ha bisogni. Nessun bisogno significa nessuna motivazione a cambiare o a creare, perciò Dio non può essere il creatore del nostro universo.
Inoltre, se stiamo solo immaginando l’esistenza delle cose, potrebbero arrivare anche altre cose meno piacevoli. L’argomento ontologico ammette una versione negativa. Si definisca «Dio» come il peggior essere possibile che possiamo immaginare. Poi si consideri l’esistenza solo nella mente di qualcuno rispetto all’esistenza nella realtà: sarebbe ovviamente peggiore se questo essere esistesse davvero. Allora, poiché «Dio» deve essere il peggior essere possibile, deve esistere nella realtà.
Infine molti filosofi hanno respinto l’argomento. David Hume ha osservato che pensare per esempio a un unicorno significa pensarlo esistente. Aggiungere un secondo passo, cioè «Ora pensa che l’unicorno esista», non ha senso. Lo stesso vale per Dio: l’idea di Dio è l’idea di Dio esistente, e l’argomento non funziona più.
L’argomento ontologico è efficace non perché è corretto, ma perché lascia perplessi. Un Dio che volesse una relazione con gli esseri umani non sarebbe raggiungibile solo attraverso argomenti opachi.
Note
Anselmo di Canterbury: Nato in Italia, Anselmo divenne abate di un’abbazia in Normandia, in Francia. Divenne il secondo arcivescovo di Canterbury insediato dopo la conquista dell’Inghilterra da parte di Guglielmo, duca di Normandia. Morì nel 1109 e fu canonizzato nel 1163.
xkcd cartoon: www.xkcd.com/1505.
(08/50 – continua)
Immagine: in hiatus (CC BY 2.0) via flickr
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All material on this article is copyright 2022 by Bob Seidensticker. Translation By Choam Goldberg.
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