La Conoscenza illumina l’Uomo nella sua comprensione dei fenomeni

La Conoscenza illumina l’Uomo nella sua comprensione dei fenomeni


Commento dell’autore

Due figure emergono dall’ombra, dal nulla: la Conoscenza e l’Uomo.

La Conoscenza è imponente, capace di colmare il vuoto con la sua sola presenza. I suoi capelli sono composti e liberi allo stesso tempo, in netta contrapposizione con l’immagine dogmatica che vuole la donna a capo coperto e con strette e cinte vesti. Una sorta di anti-Madonna.

Essa regge in una mano il lume della ragione, rappresentato da una lanterna, con il quale illumina i fenomeni del cosmo mentre con l’altra mano, in un gesto delicato ma deciso, libera gli occhi dell’ Uomo dalla benda dell’ignoranza. L’Uomo è magro, debole, affamato di sapere, riceve la luce con un certo timore ma stando a mani incrociate permettendo ad essa di avvolgerlo completamente, mostrandosi ben disposto e volontario ad emergere dall’ombra.

Si potrebbe pensare ad una immagine divinizzata della conoscenza, una sorta di entità sovrannaturale… tuttavia, guardando meglio, se ne osserva la vera natura: essa non è distaccata dall’uomo come se fosse una divinità dotata di vita propria, piuttosto emerge prodotta dal piccolo corpo seduto innanzi a sé, composta della stessa materia e dalla stessa ombra da cui si liberano entrambi.

Angelo Idi


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4 pensieri su “La Conoscenza illumina l’Uomo nella sua comprensione dei fenomeni

  1. Perché il commento dell’autore? Forse senza commento sarebbe stato difficile comprendere il significato dell’’immagine?
    Prima di leggere il commento ho ritenuto vagamente antica la scena e, considerata la lanterna e l’abbigliamento dei due personaggi, mi venuta in mente la tragedia di Sofocle “Edipo a Colono” con Antigone che rimuove (o rimette?) la benda sugli occhi del padre cieco.
    Troppa fantasia da parte mia? O ambiguità rappresentativa che l’autore ha presentito come causa di incomprensione, e quindi gli ha consigliato di spiegare i simbolismi?

    • La verità è che per me le radici del mio desiderio di fare arte affondano in una condizione che di molto si allontana da ciò che potrebbe essere razionale. Forse è la necessità di dare un senso logico ad immagini che nella mia testa si sviluppano in modo irrazionale e fantasioso. Mi piace il fatto che hai associato queste due figure all’antica Grecia, ad una tragedia ma quello che ero intenzionato a fare era ricondurre ad un tempo e un luogo che nell’immaginario collettivo è associato alla conoscenza, alla filosofia, alla matematica. Spero che nel complesso sia un lavoro che appaghi la vista e magari accenda qualche sensazione. Positiva o negativa dipende da chi osserva. Comunque grazie per il tuo pensiero

  2. Bellissima immagine e perfetta descrizione
    Andrebbe messa in ogni classe di ogni ordine e grado per ispirare le future generazioni.
    Sono un sognatore, lo so.
    Piergiorgio Caponeri

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