Quelle cose lì…

…ma anche altre, altrove. Ché L’Eterno Assente va in vacanza, as usual.


Sono stanco. E tu dirai: «Ma stanco di che cosa? Non fai un cazzo tutto il giorno! Specie con la quarantena delle ultime settimane, poi!». Invece no. La quarantena non ha cambiato la mia vita di un epsilon, dal punto di vista del lavoro. Soprattutto non ha cambiato il mio impegno con L’Eterno Assente, che impone una periodicità rigorosa: ogni lunedì «Parola di Dio», ogni martedì «Io senza Dio», ogni mercoledì un articolo, ogni giovedì un video, ogni venerdì una lettura lunga del Florilegio digitale. Ed è proprio quest’obbligo – un obbligo preso con me stesso, certo, ma non per questo meno tassativo – che adesso mi pesa un po’. Me ne accorgo anche dalla mia scrittura: un po’ meno entusiasmo, un po’ più di fatica. Non dovrebbe essere così. Ergo mi prendo una pausa. Più breve di quella dell’anno scorso, ma me la prendo. Sospendo la pubblicazione degli articoli, dei video e delle rubriche de L’Eterno Assente. Eppure non sparisco del tutto, stavolta. Qualcosa, senza scadenze né periodicità né programmazione, lo faccio passare altrove. Qualcos’altro, però.

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«Io senza Dio»

L’Eterno Assente propone a chi è ateo/a di raccontarsi.


Tempo di quarantena, tempo di noia. (Ah. Ah. Ma figuriamoci!) Si leggono i libri della pila in attesa, si smaltiscono le serie televisive lasciate in arretrato, si cancellano gli articoli accumulati in Pocket e Instapaper. L’Eterno Assente fa la sua parte, proponendo, oltre ai propri articoli, anche la rassegna del Florilegio digitale. Interessante, eh. Talvolta arricchente, pure. Ma un po’ passivo, se ci pensi. Sicché, per ammazzare il tempo mio e altrui, per ravvivare l’ambiente e per coinvolgere in modo più attivo chi legge L’Eterno Assente, ho pensato di sollecitare una auto-narrazione del proprio ateismo: «Io senza Dio».

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Il punto della situazione

Un breve consuntivo e qualche prospettiva futura.


All’inizio non sapevo come sarebbe andata a finire. L’Eterno Assente non era il mio primo blog: in una vita precedente ne avevo avuti altri due. Anzi tre. Uno dei quali con un discreto successo, per la verità. Senza contare tutti i contenuti on line che avevo curato per conto di altri. L’Eterno Assente era però il primo messo in piedi senza alcuna ambizione di ottenere grandi numeri: il mio unico intento era quello di divertirmi nella scrittura come volevo io di quello che volevo io. Ci sarei riuscito? Mi avrebbe cagato almeno qualcuno? Boh. A distanza di un anno e mezzo, il risultato è andato oltre le mie aspettative. E il blog è diverso da come lo avevo immaginato.

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La crepa

L’Eterno Assente ritorna e ha uno scopo nuovo. Ma non rinnega quello vecchio. (E già immagino Giovanni Gaetani sogghignare compiaciuto.)


Io vivo costantemente con una mancanza: il senso di appartenenza. In ogni cosa che faccio, in tutto quello che mi piace o interessa, sono sola. Sono cresciuta, e purtroppo vivo ancora, in una famiglia che non si può definire tale. Mi piacciono i cimiteri, il metal, sono animalista/vegetariana, eppure non ho un solo amico con cui condividere una di queste passioni/interessi.
E poi «ero atea».
Ti ho conosciuto quando hai scritto l’elogio alla bestemmia per Dioscotto. Sono rimasta estasiata. Ho mandato il post a chiunque. Credevo potesse «scuotere le menti», ma il mondo è in coma.
Mi piace come scrivi, spietato e stronzo (leggili come complimenti). Mi piace perché ti batti in questa battaglia che sembra persa per sempre. In questo, e nel linguaggio irriverente, mi sono riconosciuta e non mi sono sentita sola. Io mi batto quotidianamente – non so nemmeno perché, visto che non ci guadagno niente, se non dell’acidità di stomaco – per cercare di liberare più menti possibile.
Prima non bestemmiavo, ora sì. Trovo assurdo dovermi limitare per non offendere gli altri. Bestemmio per protesta. In un mondo che mi sbatte continuamente in faccia la propria religiosità con rintocchi di campane, processioni e feste parrocchiali un giorno sì e l’altro pure, io difendo la mia laicità bestemmiando. E dicendo a tutti di dare l’otto per mille alla chiesa valdese, e convincendo quelli che si dichiarano «non credenti» a sbattezzarsi. Vengo rimproverata: se non credo in dio, perché prendersi tutto questo disturbo? E mi chiedono perché? In un mondo comandato dalla Chiesa in cui non hai la libertà di fare niente altrimenti offendi dio, io dovrei stare buona e non dire niente? Se lo scordano…
Io parlo, bestemmio e mi batto. E ora so che posso contare sul tuo aiuto… se questo ti sembra poco.
Sai che mi sa che in giro iniziano a invidiarmi perché ho un consulente spirituale?
– Morena

Ho ricevuto questo messaggio un anno fa, in una lunga corrispondenza privata.

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Diciamo ottobre, va’

L’Eterno Assente si assenta ancora un po’. Perché io devo riflettere. Però torna, eh. Torna di sicuro. Abbi fede.


Lo so. Lo so cosa stai pensando: «E quindi? Non avevi detto “All’inizio di luglio”?». Sì, avevo detto «All’inizio di luglio». Oggi è il 9 luglio e… niente: non ho ancora pubblicato niente.

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L’Eterno Assente: che d’è?

Dopo gli articoli arrivano i video e i podcast. E se non ti garbano neppure quelli… ‘sticazzi.


Io so che i miei articoli sono lunghi. So che ti frantumano le gonadi. So che magari ti interessano pure, ma non hai tempo e così li lasci da parte, fra le cose che ti riprometti di leggere ma che non leggerai mai. Lo so.

E tu sai che della salute delle tue gonadi io me ne sbatto. Sai che per L’Eterno Assente io scrivo solo quanto e come cazzo mi pare. Lo sai.

Ma forse possiamo trovare un compromesso.

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E l’attualità?

Viviamo in tempi stronzi. Ma stronzi forte. Si fatica a commentare tutto. E poi per dire che cosa? Banalità?


Mi scrive una lettrice:

L’Eterno Assente racconta cose interessanti, però mi sembra un po’ carente di attualità: grandi discorsi sui massimi sistemi, ma poi le conseguenze della religione le scontiamo tutti ogni giorno.
I docenti di religione cattolica nelle commissioni d’esame? Ignorati. I 40 anni della Legge 194? Non una parola. L’esito del voto sull’aborto in Irlanda? Nemmeno citato. Il ministro cattobigotto e omofobo? Silenzio. I bambini separati dai genitori e messi in gabbia negli Stati Uniti, alla faccia del Vangelo? Senza traccia.
Insomma, perché L’Eterno Assente non parla più spesso delle news?

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L’Eterno Assente è rivoltante?

Qualcuno lo sostiene. E sai che c’è? Potrebbe anche aver ragione. Sicché urge uno spiegone.


Mi ha scritto una persona che stimo molto e la cui opinione mi sta a cuore:

Ho guardato il sito, e mi trovo d’accordo con la maggior parte di ciò che contiene. Anzi, penso che sia molto bene che queste cose vengano dette e scritte.
Però mi disturba il linguaggio volgare e l’atteggiamento qualche volta insultante.

Lo capisco. Davvero: capisco che L’Eterno Assente possa risultare rivoltante per qualcuno. Eppure continuo a mantenerlo così. Anzi, l’ho proprio progettato così fin dal principio. Perciò mi sa che ora devo proprio spiegare perché.

Ecco dunque le Frequently Asked Questions de L’Eterno Assente.

Leggi le FAQ

(Foto: Wutsje)

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