Il cristianesimo in 2 minuti – 07/50

La profezia del Salmo 22: non si adatta a Gesù


Il Salmo 22 è un testo popolare nel quale cercare le profezie dell’Antico Testamento adempiute dalla vita di Gesù. Gli apologeti cristiani – cioè i difensori del cristianesimo – sostengono che è strettamente corrispondente alla storia della crocifissione, anche se precede Gesù di circa mille anni.

Questo argomento è convincente solo se si esaminano i versetti che lo sostengono e si ignorano gli altri. Nel complesso, questo capitolo non è una profezia della crocifissione.

Consideriamo anzitutto i versetti che sostengono l’argomento.

Il primo versetto del Salmo 22 è «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?», che sono le ultime parole di Gesù secondo i Vangeli di Matteo e Marco.

«Ride di me chiunque mi incontra, / storce la bocca, scuote la testa e dice: / “Ponga la sua fiducia nel Signore, / lo salvi lui, lo liberi, se lo ama davvero!”». Marco registra che gli astanti insultano Gesù e si fanno beffe della sua incapacità di liberarsi.

«Già si dividono i miei vestiti / e la mia tunica tirano a sorte.». Proprio come si legge in Marco.

L’autore di Marco conosceva sicuramente il Salmo 22 e avrebbe potuto aggiungere al suo Vangelo la distribuzione delle vesti, le derisioni della folla e le ultime parole. Non c’è bisogno di una profezia soprannaturale, se Marco ha preso questi elementi dal Salmo 22.

Riconsideriamo le ultime parole: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Non solo l’abbandono di Gesù non fa parte del piano di Dio, ma non sembra nemmeno il Gesù freddo che troviamo nelle storie della crocifissione di Luca e Giovanni.

L’argomentazione apologetica punta su piccoli frammenti intriganti, ma nel complesso questo non assomiglia affatto alla storia della crocifissione. Considerando l’intero capitolo, troviamo dei versetti che dipingono un quadro diverso.

«Signore, tu mi hai tratto dal ventre di mia madre / e tra le sue braccia mi hai fatto riposare. / A te sono stato affidato fin dalla nascita, / fin dal ventre di mia madre tu sei il mio Dio.»: di nuovo, sembra un uomo comune. La prima persona della Trinità non avrebbe bisogno di far sì che la seconda persona della Trinità abbia fiducia in lui.

«I nemici mi circondano come mandrie di tori, / (…) / ruggiscono come leoni feroci, / contro di me spalancano la bocca.». Tori e leoni? Sembra uno spettacolo in un’arena, non una crocifissione.

«Sono ridotto a pelle e ossa». Quest’uomo sfortunato deve morire di fame, ma (di nuovo) questa non è la storia del Vangelo.

«Difendi la mia vita dalla spada, / strappala dalle unghie di quei cani. / Salvami dalla bocca dei leoni, / liberami dalle corna dei bufali.». Ancora una volta, non è la storia del Vangelo.

Un ultimo problema nell’inserire il Salmo 22 nella storia del Vangelo è che non c’è alcun riferimento alla risurrezione. E non può essere la storia del sacrificio di Gesù se manca la conclusione.

Se letto completamente e senza presupposti, il Salmo 22 non sembra affatto un riassunto della storia della crocifissione.

Bob Seidensticker


Note

Le ultime parole di Gesù secondo i vangeli di Matteo e Marco: Matteo 27,46 e Marco 15,34.

Marco riporta che gli astanti insultano Gesù: Marco 15,29-32.

«Già si dividono i miei vestiti / e la mia tunica tirano a sorte.»: come riportato in Marco 15,24.


(07/50 – continua)

Immagine: Manik Roy via Unsplash

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All material on this article is copyright 2022 by Bob Seidensticker. Translation By Choam Goldberg.

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