L’Amore di Gesù

Tutto dipende da dove lo cerchi.


Che Gesù non fosse una brava persona l’ho spiegato e documentato. Eppure viene considerato il fondatore della «religione dell’Amore». Anzi il Figlio di un Dio – e Dio lui stesso – che è Amore. Proprio lui in persona – anzi tre persone – è Amore. E giù di citazioni dal Nuovo testamento. A pescare quelle giuste però. Ché a pescarne altre, invece…

Gli argomenti principali dei cristiani a favore del Gesù profeta dell’Amore per il prossimo – tutto il prossimo, compresi i nemici – si fondano su alcune citazioni del Nuovo testamento.

«Sapete che nella Bibbia è stato detto: Occhio per occhio, dente per dente. Ma io vi dico: non vendicatevi contro chi vi fa del male. Se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu presentagli anche l’altra. Se uno vuol farti un processo per prenderti la camicia, tu lasciagli anche il mantello.
«Se uno ti costringe ad accompagnarlo per un chilometro, tu va’ con lui per due chilometri. Se qualcuno ti chiede qualcosa, dagliela. Non voltare le spalle a chi ti chiede un prestito».
«Sapete che è stato detto: Ama i tuoi amici e odia i tuoi nemici. Ma io vi dico: amate anche i vostri nemici, pregate per quelli che vi perseguitano. Facendo così, diventerete veri figli di Dio, vostro Padre, che è in cielo. Perché egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni e fa piovere per quelli che fanno il bene e per quelli che fanno il male.
«Se voi amate soltanto quelli che vi amano, che merito avete? Anche i malvagi si comportano così!
«Se salutate solamente i vostri amici, fate qualcosa di meglio degli altri? Anche quelli che non conoscono Dio si comportano così! Siate dunque perfetti, così com’è perfetto il Padre vostro che è in cielo».
– Matteo 5,38-48

Gesù gli rispose:
– Ama il Signore, tuo Dio,
con tutto il tuo cuore,
con tutta la tua anima
e con tutta la tua mente.
Questo è il comandamento più grande e più importante.
Il secondo è ugualmente importante:
Ama il tuo prossimo
come te stesso.
Tutta la legge di Mosè e tutto l’insegnamento dei profeti dipendono da questi due comandamenti.
– Matteo 22,37-40

Gesù rispose:
– Il comandamento più importante è questo:
Ascolta, Israele!
Il Signore nostro Dio è l’unico Signore:
Ama il Signore tuo Dio
con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima,
con tutta la tua mente e con tutte le tue forze.
Il secondo comandamento è questo:
Ama il tuo prossimo come te stesso.
Non c’è nessun altro comandamento più importante di questi due.
– Marco 12,29-31

«Ma a voi che mi ascoltate io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano. Benedite quelli che vi maledicono, pregate per quelli che vi fanno del male. Se qualcuno ti percuote su una guancia, presentagli anche l’altra. Se qualcuno ti strappa il mantello, tu lasciati prendere anche la camicia. Da’ a tutti quelli che ti chiedono qualcosa e, se qualcuno ti prende ciò che ti appartiene, tu lasciaglielo. Fate agli altri quel che volete che essi facciano a voi.
«Se voi amate soltanto quelli che vi amano, come potrà Dio essere contento di voi? Anche quelli che non pensano a Dio fanno così. E se voi fate del bene soltanto a quelli che vi fanno del bene, come potrà Dio essere contento di voi? Anche quelli che non pensano a Dio fanno così. E se voi prestate denaro soltanto a quelli dai quali sperate di riaverne, come potrà Dio essere contento di voi? Anche quelli che non pensano a Dio concedono prestiti ai loro amici per riceverne altrettanto!
«Voi invece amate i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperare di ricevere in cambio: allora la vostra ricompensa sarà grande: sarete veramente figli di Dio che è buono anche verso gli ingrati e i cattivi. Siate anche voi pieni di bontà, così come Dio, vostro Padre, è pieno di bontà».
– Luca 6,27-36

Un maestro della Legge voleva tendere un tranello a Gesù. Si alzò e disse:
– Maestro, che cosa devo fare per avere la vita eterna?
Gesù gli disse:
– Che cosa c’è scritto nella legge di Mosè? Che cosa vi leggi?
Quell’uomo rispose:
– C’è scritto: Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutte le tue forze e con tutta la tua mente, e ama il prossimo tuo come te stesso.
Gesù gli disse:
– Hai risposto bene! Fa’ questo e vivrai!
– Luca 10,25-28

Per non buttare del tutto nel cesso nemmeno l’Antico testamento, i credenti vanno a grufolare nella Torah e pescano anticipazioni del messaggio di Gesù, come la tredicesima delle 613 mitzvot secondo l’elenco pubblicato nel «Séfer HaMitzvòt» di Mosè Maimonide (RaMBaM), forse il più importante e autorevole filosofo, rabbino e talmudista ebreo, vissuto fra la Spagna, il Marocco e l’Egitto nel XII secolo.

«Non covate odio contro un fratello; non esitate a rimproverare un vostro connazionale, per non caricarvi di un peccato nei suoi riguardi. Non vendicatevi e non conservate rancore contro i membri del vostro popolo. Ciascuno di voi deve amare il suo prossimo come se stesso. Io sono il Signore.
– Levitico 19,17-18

Peccato che il «prossimo» in questo caso sia costituito solo dagli ebrei. Dei goyim fottesega: altro che Amore universale di ‘stocazzo. Ma vabbe’.

Comunque è tutto molto bello, vero? Così bello che i credenti identificano nelle parole amorevoli e inclusive di Gesù il vero, profondo, unico messaggio evangelico. Secondo i più critici fra loro, la Chiesa cattolica se ne sarebbe allontanata e solo tornando a riscoprirlo e a valorizzarlo ritroverebbe le proprie radici. Secondo i più gonzi fra loro, Papa Francesco vorrebbe questo ma, poverino, è ostacolato dai cardinaloni della Curia cattivi cattivi.

Sempre secondo i credenti, nella Storia umana questo messaggio di Amore e di inclusione sarebbe stato una vera e propria rivoluzione, tale da rendere la fede cristiana radicalmente differente – e migliore, com’è ovvio – da qualsiasi altra fede. Una specie di spartiacque storico che avrebbe gettato i semi di tutti i progressi civili successivi, compresa l’abolizione della schiavitù, i diritti umani universali, perfino l’illuminismo e addirittura «Liberté, Égalité, Fraternité». Noi possiamo solo dire che hanno la faccia come [completare a piacere], perché tutti quei progressi civili sono stati ottenuti invece lottando contro il cristianesimo.

Ma è poi vero che Gesù Cristo – sempre ammesso che sia esistito come descritto nel Nuovo testamento – è quel campione di Amore universale spacciato dai cristiani?

Siccome nelle Sacre scritture c’è tutto e il contrario di tutto e quindi qualsiasi fregnaccia può essere giustificata pescando a piacere, andiamo a vedere alcuni brani incompatibili con quel messaggio di Amore universale. Brani che i cristiani si guardano bene dal citare. Brani che, quando glieli mostriamo, i cristiani ci dicono che si devono interpretare. E certo: quando un testo è coerente con quel che si pensa già, allora lo si piglia alla lettera, mentre, quando è incompatibile, lo si interpreta. Comodo.

Per cominciare, quanto è davvero rivoluzionario e innovatore il messaggio di Gesù? Perché va bene riassumere la legge mosaica con la battuta «Ama Dio e ama il tuo prossimo», ma con tutto il resto che si fa? Tutto revocato? No no.

«Per esempio, Mosè ha detto: Onora tuo padre e tua madre, e poi: Chi parla male di suo padre o di sua madre deve essere condannato a morte. Voi invece insegnate che uno non ha più il dovere di aiutare suo padre e sua madre, se dice loro che sono korbàn, cioè doni offerti a Dio, quei beni che doveva usare per loro.
«Così, per mezzo della tradizione che voi insegnate, fate diventare inutile la parola di Dio. E di cose come queste, ne fate molte».
– Marco 7,10-13

Capito? Un ragazzino irrispettoso va messo a morte: è parola di Gesù, cioè di Dio. Montessori proprio. E l’Amore? Boh.

E ancora: per Gesù gli esseri umani sono tutti uguali, come pretendono i cristiani nostri contemporanei? Sul serio l’abolizione della schiavitù è una ricaduta del cristianesimo? Potrei citare san Paolo per dimostrare il contrario, ma vado dritto da Gesù e sento che cos’ha da dire in proposito.

«Siate sempre pronti, con la cintura ai fianchi e le lampade accese. Siate anche voi come quei servi che aspettano il loro padrone che sta per tornare da una festa di nozze, per essere pronti ad aprire subito appena arriva e bussa. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli. Io vi assicuro che egli si metterà un grembiule, li farà sedere a tavola e comincerà a servirli. E se il padrone tornerà a mezzanotte oppure alle tre del mattino e troverà i suoi servi ancora svegli, beati loro!
– Luca 12,35-38

«Se un servo sa quel che il suo padrone vuole, ma non lo esegue con prontezza, sarà punito severamente. Se invece un servo si comporta in modo da meritare un castigo, ma non sa quel che il suo padrone vuole, sarà punito meno severamente. In effetti, chi ha ricevuto molto dovrà rendere conto di molto. Quanto più ciascuno ha ricevuto tanto più gli sarà richiesto».
– Luca 12,47-48

Ricordate quel che vi ho detto: un servo non è più importante del suo padrone. (…)
– Giovanni 15,20

Non una parola contro la schiavitù. Semmai parecchi moniti ai servi, ossia agli schiavi, affinché siano ubbidienti e sottomessi. Alla faccia dell’uguaglianza fra tutti gli esseri umani.

Esseri umani che per Gesù non sono uguali neppure per etnia. Quanto è davvero universale il suo messaggio? Le diatribe interne alle comunità protocristiane dimostrano che sull’argomento non c’è affatto l’unanimità, e solo dopo il 70 d.C. e la distruzione del secondo Tempio da parte dell’esercito romano per soffocare la rivolta giudaica si impone la linea paolina. Ma Gesù che cosa dice? Semplice: Gesù è ebreo, parla agli ebrei e pensa che il suo messaggio riguardi soltanto loro.

Gesù mandò questi Dodici in missione dopo aver dato queste istruzioni:
«Non andate fra gente straniera e non entrate nelle città della Samaria. Andate invece fra la gente smarrita del popolo d’Israele.
– Matteo 10,5-6

I gentili gli fanno pure un po’ schifo. Infatti, quando una donna pagana gli chiede di agire per salvare sua figlia, Gesù le risponde chiaro e tondo che non gliene frega niente, che lui si occupa degli ebrei, che gli altri sono come cani. Alla fine cede e fa il miracolo, ma solo per levarsi dai coglioni la seccatrice. Ah, l’Ammmore di Gesù!

Una donna pagana che veniva da quella regione si presentò a Gesù gridando:
– Signore, Figlio di Davide, abbi pietà di me! Mia figlia sta molto male, uno spirito maligno la tormenta.
Ma Gesù non rispondeva nulla. Si avvicinarono allora i suoi discepoli e gli dissero:
– Mandala a casa, perché continua a venirci dietro e a gridare.
Gesù disse:
– Io sono stato mandato soltanto per le pecore sperdute del popolo d’Israele.
Ma quella donna si metteva in ginocchio davanti a lui e diceva:
– Signore, aiutami!
Allora Gesù rispose:
– Non è giusto prendere il pane dei figli e buttarlo ai cagnolini.
– Matteo 15,22-26

D’altronde lo afferma lui stesso: non è venuto per portare la pace, bensì la discordia.

«Non pensate che io sia venuto a portare pace nel mondo: io non sono venuto a portare la pace, ma la discordia. Infatti sono venuto a separare
il figlio dal padre,
la figlia dalla madre,
la nuora dalla suocera.
E ognuno avrà nemici
anche nella propria famiglia.
– Matteo 10,34-36

E ci si prepari: servono spade. Non carezze: dice proprio spade.

Allora Gesù disse:
– Ora però è diverso: chi ha dei soldi li prenda; così anche chi ha una borsa. E chi non ha una spada venda il suo mantello e se ne procuri una.
– Luca 22,36

Gesù spedisce i discepoli in giro per il mondo ad annunciare il suo messaggio. Ma se poi a qualcuno quel messaggio non va a genio? Beh, se tu sei Dio e hai invitato ad amare tutti, compresi i nemici, dovresti dire: «Pazienza. Lo perdono. Lasciate perdere e tirate dritto». Gesù invece…

Poi Gesù si mise a parlare severamente contro quelle città nelle quali aveva compiuto la maggior parte dei suoi fatti miracolosi: le rimproverava perché i loro abitanti non avevano cambiato vita. Diceva: «Guai a voi, abitanti di Corazin! Guai a voi, abitanti di Betsàida! Perché, se i miracoli avvenuti in mezzo a voi fossero stati fatti nelle città pagane di Tiro e Sidone, da tempo i loro abitanti si sarebbero vestiti di sacco e avrebbero messo cenere sul capo per mostrare che volevano cambiare vita. Perciò, vi assicuro che nel giorno del giudizio gli abitanti di Tiro e di Sidone saranno trattati meno severamente di voi. E tu, città di Cafàrnao,
credi forse che Dio ti innalzerà fino al cielo?
No, tu precipiterai nell’abisso!
Perché, se i miracoli avvenuti in te fossero stati fatti a Sòdoma, quella città esisterebbe ancor oggi. Perciò, ti assicuro che nel giorno del giudizio Sòdoma sarà trattata meno severamente di te».
– Matteo 11,20-24

«Se invece entrate in una città e nessuno vi accoglie, allora uscite sulle piazze e dite: Contro di voi scuotiamo anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi. Sappiate però che il regno di Dio è vicino.
«Vi assicuro che nel giorno del giudizio gli abitanti di Sòdoma saranno trattati meno severamente degli abitanti di quella città».
«Guai a voi, abitanti di Corazin! Guai a voi, abitanti di Betsàida! Perché se i miracoli compiuti in mezzo a voi fossero stati fatti nelle città pagane di Tiro e di Sidone, già da tempo i loro abitanti si sarebbero vestiti di sacco e seduti nella cenere per mostrare che volevano cambiare vita. Perciò, nel giorno del giudizio gli abitanti di Tiro e di Sidone saranno trattati meno severamente di voi. E tu, città di Cafàrnao,
credi forse che Dio ti innalzerà fino al cielo?
No, tu precipiterai nell’ abisso!
Chi ascolta voi ascolta me. Chi disprezza voi disprezza me, ma chi disprezza me disprezza il Padre che mi ha mandato».
– Luca 10,10-16

Eccolo qua, l’Amore, alla prova dei fatti: lui ama tutti, ma per quelli che non accettano il suo messaggio sono cazzi amarissimi, che Sodoma in confronto fu un pistolotto amichevole.

Arriviamo poi alla fine dei tempi: il redde rationem del giudizio divino finale. Un Dio che ci ha esortato ad amare i nostri nemici dovrebbe lui per primo essere proclive al perdono, dico bene? E invece…

«Come l’erba cattiva è raccolta e bruciata nel fuoco, così si farà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, ed essi porteranno via dal suo regno tutti quelli che sono di ostacolo agli altri e quelli che fanno il male. Li getteranno nel grande forno di fuoco. Là piangeranno come disperati.
– Matteo 13,40-42

«E ancora: il regno di Dio è simile a una rete gettata nel mare, la quale ha raccolto pesci di ogni genere. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si siedono e mettono nei cesti i pesci buoni; i pesci cattivi, invece, li buttano via. Così sarà alla fine del mondo: verranno gli angeli e separeranno i malvagi dai buoni, per gettarli nel grande forno di fuoco. Là, essi piangeranno come disperati».
– Matteo 13,47-50

«Così succederà anche nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà. In quel momento, se qualcuno si troverà sulla terrazza di casa sua non scenda a pianterreno a prendere le sue cose. Se uno si troverà nei campi a lavorare non torni indietro. Ricordatevi come finì la moglie di Lot! Se uno farà di tutto per mettere in salvo la propria vita la perderà. Chi invece è pronto a sacrificare la propria vita la riavrà di nuovo.
«Io vi dico: Quella notte quando tornerà il Figlio dell’uomo, se due persone si troveranno nello stesso letto, una sarà presa e l’altra lasciata. Se due donne si troveranno insieme a macinare il grano, una sarà presa e l’altra sarà lasciata».
– Luca 17,30-35

Potrei proseguire, ma non infierisco. Ho solo piluccato qua e là. Il credente dirà: «Appunto, hai piluccato. Ma hai piluccato soltanto quello che fa comodo a te». Esatto. Come del resto fanno tutti, fabbricandosi un Gesù a proprio uso e consumo. Vuoi il Gesù che ama tutti? Prendi questo e lascia quello. Ti serve il Gesù profeta apocalittico? Piglia quell’altro e ignora questo. Ti garba di più il Gesù caporione di un movimento ribelle anti-romano? Considera quello e trascura quest’altro. E così via, a piacere.

Choam Goldberg


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2 pensieri su “L’Amore di Gesù

  1. Ciao, dove starebbe scritto che è nella natura dell’uomo comportarsi male? Poi cosa significa comportarsi male? E comunque se è nella natura, vuol dire che l’eventuale creatore ha disposto così. Il che per l’appunto, come tra l’altro evidenzi, Dio non è buono, altro che non sarà buono. Anche in questo caso, non era misericordioso?

  2. Ciao, buona parte dei passi che hai evidenziato sono coerenti con il pensiero cristiano.
    Tra gli uomini ci deve essere il “porgere la guancia”, seguire i precetti, etcc, ma tutti saranno giudicati alla fine, in quel momento Dio non sarà più buono.
    Se non c’è giudizio di merito, perchè uno deve comportarsi bene! E’ nella natura dell’uomo comportarsi male.

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