6 pensieri su “«Siete polvere di informazione»

  1. Fumare la Santa Maria prima di scrivere questa lettera da parte di Dio non sarebbe stato molto utile; certo, la Santa Maria apre la mente, ma poi la razionalità non è contenta.
    Pur se il riferimento a Matrix è inevitabile, non era Matrix che avevo in mente quando ho scritto la lettera per conto di Dio. A ben guardare, Matrix non è particolarmente credibile (per dire: software che combattono intrusi virtuali a colpi di karatè? macchine che tengono in vita milioni di umani dentro a silos immensi per ricavare energia per alimetare le macchine?) Piuttosto pensavo a SecondLife. Basta aver visitato SecondLife (anni fa era popolare – nasce dall’idea di Metaverso proposta nel 1992 dal romanzo cyberpunk “Snow Crash”, di Stephenson, quindi prima di Matrix) per capire che la strada verso la simulazione dei mondi tramite tecnologia è aperta da anni e tuttora percorribile. SecondLife era tecnologicamente immaturo: grafica di base, comandi legnosi e avatar guidati da utenti molto presi a scambiarsi vestiti virtuali e poco concentrati a riflettere sulle potenzialità di una (seconda) vita virtuale in un mondo simulato. SecondLife è storia ormai. Adesso ci sono le varie Playstation, XBox, Meta, ecc., con mondi virtuali interattivi in certi casi realistici in maniera impressionante. Certo, gli avatar di quei mondi sono ancora corpi virtuali vuoti pilotati da utenti esterni. Però non credo proprio si possa sminuire l’idea di similazione al punto da considerarla fuffa che va di moda da quando è uscito Matrix. Molti studi scientifici si concentrano seriamente sulla costruzione di una mente umana artificiale (che non è l’intelligenza artificiale, ma un costrutto software che idealmente ricostruisce i processi cerebrali che permettono l’emergenza della mente). Altri studi si concentrano sullo sviluppo dei computer quantistici, veloci oltre l’immaginabile. Non vedo perché non sia possibile postulare un uso futuro di questi computer quantistici per costruire una qualche versione matura di SecondLife, con ambienti simulati indistinguibili da queli reali e con avatar altrettanto definiti che però non sono più marionette guidate da utenti esterni, ma esseri digitali con menti autonome e capaci di comportamenti autonomi. Da calcoli, sicuramente approssimativi, che ho letto qua e là, basterebbe una manciata di secondi di un prestante computer quantistico del futuro per raggiungere il numero di processi necessari a simulare un mondo come il nostro con tutti noi dentro. Ma se anche fossero ore, o giorni, invece che secondi…
    Credo che a tal proposito la domanda giusta non sia “se tutto ciò sarà possibile”, quanto piuttosto “quando sarà possibile”.

    L’onniscienza proposta nella mia lettera mi sembra ragionevole e persino praticabile, date le iniziali condizioni, ovvero la possibilità di avere sistemi computazionali molto potenti e capaci di simulare un mondo come la Terra con tutti i suoi abitanti.
    Quel che sembra non tornare in uno dei commenti è la rapidità necessaria nei creatori per percepire in un solo istante tutti gli aspetti di tutti gli stati della simulazione. Ok, vero, questo sembra impossibile anche per i creatori. Ma è così importante che abbiano una onniscienza istantanea? Questa capacità nei creatori presupporrebbe l’esistenza di esseri con menti che operano in modi ben diversi dai nostri (tant’è che possono cogliere tutto l’universo simulato in un solo istante). Come fanno? Boh! Che significa avere menti che funzionano in quel modo? Boh! Inoltre, a chi mai potrebbe servire una tale capacità di vedere l’universo intero in un istante? Boh! Per noi è un’idea metafisica ben poco comprensibile e quindi ben poco trasportabile nel nostro mondo (bè, in verità mi viene in mente che Borges l’ha fatto col suo Aleph nascosto nel sottoscala della casa di alcuni suoi amici. L’Aleph è descritto come un punto nello spazio che contiene tutti gli altri punti. Chiunque osservi l’Aleph può vedere contemporaneamente ogni cosa nell’universo da ogni angolazione possibile. Se non è onniscienza questa! D’altra parte, l’Aleph è solo un oggetto metafisico inserito in una narrativa fantastica). Quindi, boh! Se i nostri costruttori avessero una tale capacità, ci sarebbe uno scarto enorme tra loro e noi umili costrutti. Quindi bisognerebbe anche domandarsi che senso avrebbe per i costruttori simulare mondi con creature così diverse dal loro. Mettere a punto una sorta di zoo virtuale con varietà di creature strambe e fantastiche oltre che decisamente inferiori? Boh! Certo, qui potremmo rispondere, non rispondendo realmente: è il disegno divino per noi inconoscibile. E poi cominciare a invocare il mistero della fede…
    Provo a mettermi al posto di Dio, come ho fatto scrivendo la lettera.
    La mia onniscienza è potenziale: se voglio conoscere un certo frammento di un certo stato della simulazione posso conoscerlo. Quale frammento? Perché proprio quello? Facile: le mie AI evolute e super-veloci fammo la scansione rapida della simulazione e mi segnalano elementi interessanti della simulazione (ovviamente, interessanti rispetto ai fini che mi sono posto nel creare la simulazione) e poi io approfondisco, esploro, osservo, eventualmente intervengo. E se intervengo, cambiando la vostra realtà, rilancio la simulazione dal punto in cui sono intervenuto, e in tempi brevissimi (per me) sono di nuovo in grado di accedere potenzialmente a tutti gli stati (aggiornati) della simulazione. Però, a questo punto vorrei dire: se io, per motivi miei che a voi non dovrebbero interessare, e che comunque non potete capire, simulo un mondo con 8 miliardi di persone simulate anche loro, che mi frega di aver accesso in un istante a tutti gli elementi del mondo, a tutti i comportamenti e i pensieri di tutti gli 8 miliardi di creature simulate per tutta la durata della simulazione? E’ una capacità per voi inconcepibile, per me inutile. E’ metafisica. E voi con la metafisica non ci volete giocare, giusto? E ditemi, a che pro vorrei io un controllo assoluto e istantaneo su tutto il mondo? Per il semplice gusto di controllarvi tutti, sempre, in ogni luogo, come e più di un Grande Fratello orwelliano? Per punirvi o premiarvi? Per accertarmi che mi adoriate a sufficienza? Che seguiate i miei ordini sennò vi invio fiamme, terremoti e dolore? Onestamente, mi pare un po’ presuntuoso da parte vostra pensarvi così importanti da meritare la mia continua (e morbosa e osssessiva) attenzione! Ragazzi, va bene la simulazione, va bene che l’ho creata io, ma anche io ho una vita oltre la simulazione!

    Ma non voglio continuare con questo. Non era mia intenzione mettere a punto un Dio non metafisico che fosse anche perfettamente definito e logicamente inattaccabile. Se volete, smontatelo, cambiatelo, perfezionatelo. Per quanto mi riguarda, mi premeva piuttosto ribaltare la prospettiva più comune, volevo guardare a dio e al mondo da un angolo diverso, eventualmente anche dal punto di vista di dio, e fare un’ipotesi ragionevole su un dio creatore che potrebbe persino esistere, e potrebbe essere onnisciente e onnipotente e anche poco buono e molto menefreghista. Il nostro mondo non cambierebbe di una virgola. Però l’esistenza di questo dio potrebbe spiegare, o almeno giustificare (se non mettere in crisi) molte cose che i credenti del dio abramitico (e non) non riescono a spiegare. L’inaccessibilità del creatore. Il libero arbitrio. La favola del peccato originale. L’inessenzialità di un fantomatico e indicibile disegno divino. La presunzione di avere un posto privilegiato nella mente di dio. I premi e i castighi che dio ci regala, il paradiso e l’inferno. L’inutilità della preghiere, delle richieste di aiuto e perdono, dei sensi di colpa per peccati che non hanno ragion d’essere. La necessità di trovare a tutti i costi la bontà in un creatore che, nei fatti, si dimostra tutt’altro che buono. E ancora, e ancora…
    E alla fine uno potrebbe anche dirsi: sì, va bene, questo dio esiste, sarà pure onnisciente e onnipotente, ma se lui non perde il suo tempo con me, o lo fa in modi a me incomprensibili, perché dovrei io perdere il mio tempo con lui?

    Una nota particolare va al primo commento, al quale rispondo assumendo di nuovo il ruolo di Dio. Come Dio che vede tutto e si fa gli affari di tutti, certo, mi è capitato di osservare qualcuno mentre si fa le pippe. Ma a un certo punto la faccenda è di una noia mortale! Vista una le hai viste tutte! E finiscono sempre allo stesso modo! Piuttosto, invece che costringerli a qualche decina di Ave Maria per mondare l’orrendo peccato masturbatorio, mi diverte di più scrivere ai diretti interessati qualche mail del tipo: “Io hacker polacco che vede tutto e visto anche tu fare pippe. Se non sganci qualche bitcoin, mando video con tue pippe a tuoi amici, e mogli, e lavoro anche, così tutti sanno che tu pippaiolo!”.

  2. Di la verità! Ti sei fumato un po’ di Santa Maria prima di guardare la quadrilogia di Matrix vero?😂
    Scherzi a parte lo ho trovato divertente, ma non capisco se sei stato magnanimo con tutto lo zoo dei bigotti per dargli nuovi spunti per le supercazzole, o li stai trollando di brutto

  3. Bella esposizione.
    Non supera la sfida, però.
    Essenzialmente ha fornito una bella esposizione della teoria della simulazione. Il computer di Dio (mi ha fatto tornare alla mia esposizione dell’articolo “siamo sprite nel computer di Dio”). Il punto però è che, effettivamente, lui afferma che la spiegazione può essere un diverso punto di vista. Ma, se l’amore di Dio (il suo bene), non coincide con il nostro, noi potremmo anche fregarcene e viene meno un motivo per perseguirlo. In genere, a questo punto viene fatto ricondurre al nostro per convenienza (evitare l’inferno o una punizione, in generale). Dunque Dio è bastardo rispetto all’umanità, anche se rispetto a se stesso, magari, è giusto!

  4. Ciao Choam, ci siamo già sentiti e sono super ateo. Articolo davvero divertente, ma come tu stesso hai ammesso, non supera affatto la teodicea. Essere buono di la e non buono di qua significa non essere buono. La tesi dei personaggi del film non regge in quanto noi siamo convintissimi che non soffrano perché non esistono realmente (o meglio, esistono gli attori ma stanno fingendo), lui invece sa che noi, seppur fatti di bit e byte, in qualche modo soffriamo, e se ne sbatte o ci si diverte. Altra considerazione: seppur in una simulazione, effettuare delle modifiche nel passato genera inesorabilmente delle modifiche nel futuro della simulazione stessa da quel momento in poi, quindi è un onnisciente decisamente parziale, in quanto limitato alla parte di futuro già elaborato che, per quanto sia tanto non è tutto, ed inoltre lo è solo finché non decide di modificare qualcosa; a quel punto non sa più nulla delle conseguenze e può solo osservare cosa fa la nuova elaborazione. Infine non è affatto onnipotente… ok, può fare quel che vuole qua e la, a caso… ma essendo un umano (o umanoide) non ha la possibilità di osservare ogni aspetto o piccolo dettaglio di ciascun componente della simulazione, anzi… diciamo che non sa praticamente nulla e quindi non può fare tutto perché la quasi totalità delle cose gli scorre davanti a velocità assurda senza che lui si renda conto di quasi nulla. Però, come dio, sarebbe senz’altro uno dei più coerenti mai esistiti… potresti fondare una nuova religione 😀 😀 😀 PS: ho letto un articolo di Neil deGrasse Tyson dove spiega, utilizzando solo la logica, che non è possibile che si sia dentro ad una simulazione. Io l’ho trovato convincente.

  5. Il tema della realtà della realtà, dell’impossibilità di distinguere un sogno realistico dalla realtà, è antico e diffuso sia nella tradizione occidentale (v. Cartesio, per esempio) che orientale. Una volta si parlava di sogno oggi, dopo Matrix, va di moda parlare di simulazione ma secondo me siamo sempre nei paraggi della fuffa, della ricerca disperata, e secondo me infantile, di un possibile modo di superare la naturale limitatezza dell’esperienza umana.

  6. ok ok ora è più chiaro, solo un’ultima precisazione dio simulatore: ci guardi oppure no mentre ci masturbiamo ?chiedo per i cattobigotti…

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