«Io sono cattolico a modo mio»

Non si può. Non esiste proprio. Specie se si rompono i coglioni a me.


Il matrimonio in chiesa, sennò la gente sparla. Poi il battesimo del bambino, ché altrimenti la nonna ci resta male. Qualche anno dopo, la prima comunione e a seguire la cresima. Il funerale in chiesa del nonno. E la messa quasi ogni domenica, tranne durante le vacanze. Però nelle feste comandate sempre. Così si dipana la vita del cattolico tiepido. Perché così fan tutti, perché l’Italia è un Paese cattolico. Certo, qualche peccatuccio può anche scappare: un po’ di evasione fiscale, ogni tanto un giro a bagasce con gli amici per qualche giochetto che la consorte rifiuta, e poi si vota Salvini per rispedire i negri a casa loro. Non sarà tanto coerente, ma in fondo siamo esseri umani, giusto? D’altronde bastano una confessione e qualche giaculatoria per ripulirsi la coscienza, e da domani si ricomincia, candidi come prima. Sull’incoerenza fra dichiarazioni di fede e comportamenti concreti ho già scritto. Ora però mi interessano le convinzioni profonde: insomma, in che cosa credono i cattolici? O meglio: in che cosa devono credere per potersi dichiarare cattolici?

Di fatto, non esiste un elenco ufficiale, completo e definitivo dei dogmi e delle credenze indispensabili per essere cattolici. Se però non possiamo esser certi di conoscerli tutti tutti, possiamo quanto meno identificarne con sicurezza alcuni. Basta consultare il «Catechismo della Chiesa Cattolica» e, più semplice ancora, il «Compendio al Catechismo della Chiesa Cattolica».

Vediamo allora alcune Verità di fede che ogni buon cattolico deve accettare. Sono soltanto le prime che mi sono venute in mente, ma il «Catechismo» è una raccolta assai ricca e c’è solo l’imbarazzo della scelta.

1. La Risurrezione di Cristo

Siamo ai fondamentali: se Cristo non è risorto, tutta la fede cristiana è una cazzata sesquipedale. Bada: non lo dico io, ateaccio fetente. Lo dice nientepopodimeno che San Paolo:

Noi dunque predichiamo che Cristo è risuscitato dai morti. Allora come mai alcuni tra voi dicono che non vi è risurrezione dei morti? Ma se non c’è risurrezione dei morti, neppure Cristo è risuscitato! E se Cristo non è risuscitato, la nostra predicazione è senza fondamento e la vostra fede è senza valore. Anzi finiamo per essere falsi testimoni di Dio, perché, contro Dio, abbiamo affermato che egli ha risuscitato Cristo. Ma se è vero che i morti non risuscitano, Dio non lo ha risuscitato affatto. Infatti, se i morti non risuscitano, neppure Cristo è risuscitato. E se Cristo non è risuscitato, la vostra fede è un’illusione, e voi siete ancora nei vostri peccati. E anche i credenti in Cristo, che sono morti, sono perduti. Ma se abbiamo sperato in Cristo solamente per questa vita, noi siamo i più infelici di tutti gli uomini.
– 1 Corinzi 15,12-19

Che roba è questa Risurrezione? Semplice: dopo la crocifissione e la morte, Gesù è tornato in vita e il suo corpo è scomparso, per poi riapparire vivo e vegeto agli apostoli. Non è un mito, ma un fatto storico reale. Come l’assassinio di Giulio Cesare, l’incoronazione di Carlo Magno, la scoperta dell’America, la Guerra dei trent’anni, il Congresso di Vienna, il bombardamento atomico di Hiroshima. Lo dice chiaro e tondo il «Catechismo»:

639 Il mistero della risurrezione di Cristo è un avvenimento reale che ha avuto manifestazioni storicamente constatate, come attesta il Nuovo Testamento. (…)
643 Davanti a queste testimonianze è impossibile interpretare la risurrezione di Cristo al di fuori dell’ordine fisico e non riconoscerla come un avvenimento storico. (…)
– Catechismo della Chiesa Cattolica

Questo è un dogma condiviso da tutte le confessioni: chi non crede nella Risurrezione di Cristo non solo non è cattolico, ma non è nemmeno cristiano.

2. La Santissima Trinità

Facciamola semplice: Dio è unico e ha un’unica sostanza, però in Dio ci sono tre Persone consustanziali. Che significa? Come fanno a essere tre persone distinte se hanno la stessa sostanza? Ma poi che roba è questa «sostanza»? Questo è lo spiegone del «Catechismo»:

251 Per la formulazione del dogma della Trinità, la Chiesa ha dovuto sviluppare una terminologia propria ricorrendo a nozioni di origine filosofica: «sostanza», «persona» o «ipostasi», «relazione», ecc. Così facendo, non ha sottoposto la fede ad una sapienza umana, ma ha dato un significato nuovo, insolito a questi termini assunti ora a significare anche un Mistero inesprimibile, «infinitamente al di là di tutto ciò che possiamo concepire a misura d’uomo».
252 La Chiesa adopera il termine «sostanza» (reso talvolta anche con «essenza» o «natura») per designare l’Essere divino nella sua unità, il termine «persona» o «ipostasi» per designare il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo nella loro reale distinzione reciproca, il termine «relazione» per designare il fatto che la distinzione tra le Persone divine sta nel riferimento delle une alle altre.
– Catechismo della Chiesa Cattolica

Dici che non è chiaro? Aspetta, ché il «Catechismo» te lo illustra meglio:

253 La Trinità è Una. Noi non confessiamo tre dèi, ma un Dio solo in tre Persone: «la Trinità consustanziale». Le Persone divine non si dividono l’unica divinità, ma ciascuna di esse è Dio tutto intero: «Il Padre è tutto ciò che è il Figlio, il Figlio tutto ciò che è il Padre, lo Spirito Santo tutto ciò che è il Padre e il Figlio, cioè un unico Dio quanto alla natura». «Ognuna delle tre Persone è quella realtà, cioè la sostanza, l’essenza o la natura divina».
254 Le Persone divine sono realmente distinte tra loro. «Dio è unico ma non solitario». «Padre», «Figlio» e «Spirito Santo» non sono semplicemente nomi che indicano modalità dell’Essere divino; essi infatti sono realmente distinti tra loro: «il Figlio non è il Padre, il Padre non è il Figlio, e lo Spirito Santo non è il Padre o il Figlio». Sono distinti tra loro per le loro relazioni di origine: «È il Padre che genera, il Figlio che è generato, lo Spirito Santo che procede». L’Unità divina è Trina.
255 Le Persone divine sono relative le une alle altre. La distinzione reale delle Persone divine tra loro, poiché non divide l’unità divina, risiede esclusivamente nelle relazioni che le mettono in riferimento le une alle altre: «Nei nomi relativi delle Persone, il Padre è riferito al Figlio, il Figlio al Padre, lo Spirito Santo all’uno e all’altro; quando si parla di queste tre Persone considerandone le relazioni, si crede tuttavia in una sola natura o sostanza». Infatti «tutto è una cosa sola in loro, dove non si opponga la relazione». «Per questa unità il Padre è tutto nel Figlio, tutto nello Spirito Santo; il Figlio tutto nel Padre, tutto nello Spirito Santo; lo Spirito Santo è tutto nel Padre, tutto nel Figlio».
– Catechismo della Chiesa Cattolica

Più chiaro di così… Come dici? No? Sei ancora confuso? Ricorda: è un «Mistero inesprimibile». Perciò il cattolico deve tacere e credere. È così perché la Chiesa dice che è così. Lo confermano i Padri, i Dottori e i Concili. Mica saranno stati tutti scemi e/o ignoranti, giusto?

3. La transustanziazione

Una spiegazione stringata ce la offre il «Compendio»:

283. Che cosa significa transustanziazione?
Transustanziazione significa la conversione di tutta la sostanza del pane nella sostanza del Corpo di Cristo, e di tutta la sostanza del vino nella sostanza del suo Sangue. Questa conversione si attua nella preghiera eucaristica, mediante l’efficacia della parola di Cristo e dell’azione dello Spirito Santo. Tuttavia, le caratteristiche sensibili del pane e del vino, cioè le «specie eucaristiche», rimangono inalterate.
– Compendio al Catechismo della Chiesa Cattolica

Cambia la «sostanza» ma rimane la «specie eucaristica»: se tu prendi il pane e il vino consacrati e li sottoponi a un’analisi fisico-chimica, trovi sempre pane e vino, però la loro «sostanza» è diventata corpo e sangue di Cristo. Attenzione: il corpo e il sangue non sono simbolici, bensì proprio corpo e sangue. Nel senso della «sostanza» e non della «specie». Lo dice il «Catechismo»:

1413 Mediante la consacrazione si opera la transustanziazione del pane e del vino nel Corpo e nel Sangue di Cristo. Sotto le specie consacrate del pane e del vino, Cristo stesso, vivente e glorioso, è presente in maniera vera, reale e sostanziale, il suo Corpo e il suo Sangue, con la sua anima e la sua divinità.
– Catechismo della Chiesa Cattolica

Non capisci? Nemmeno io. Peraltro io sono ateo. Ma al credente non deve importare: deve aver fede e accettare senza comprendere. Altrimenti che fede è, scusa? Ecco ancora il «Catechismo»:

1381 Che in questo sacramento sia presente il vero Corpo e il vero Sangue di Cristo «non si può apprendere coi sensi, dice san Tommaso, ma con la sola fede, la quale si appoggia all’autorità di Dio». (…)
– Catechismo della Chiesa Cattolica

Ah, be’, se c’è l’autorità di Dio…

4. La risurrezione della carne

Questo dogma è quasi sconosciuto al gregge dei cattolici. I preti non ne parlano quasi mai. Se lo facessero, lascerebbero di stucco le pecorelle e rischierebbero di esser presi ancor meno sul serio. Vediamo infatti il «Catechismo»:

989 Noi fermamente crediamo e fermamente speriamo che, come Cristo è veramente risorto dai morti e vive per sempre, cosi pure i giusti, dopo la loro morte, vivranno per sempre con Cristo risorto, e che egli li risusciterà nell’ultimo giorno. Come la sua, anche la nostra risurrezione sarà opera della Santissima Trinità:
«Se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti data la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi». (Rm 8,11)
990 Il termine «carne» designa l’uomo nella sua condizione di debolezza e di mortalità. La «risurrezione della carne» significa che, dopo la morte, non ci sarà soltanto la vita dell’anima immortale, ma che anche i nostri «corpi mortali» (Rm 8, 11) riprenderanno vita.
– Catechismo della Chiesa Cattolica

Sì, hai capito bene: alla fine dei tempi i salvati risorgeranno, proprio come Cristo. Non come anime disincarnate accolte al cospetto del Creatore. No, no: come corpi materiali. I loro corpi da vivi.

Ora, vedi bene dove sta il problema: con quale corpo risorgerò? L’ultima versione? E se muoio da novantenne decrepito? Mi ripiglierò quel rottame? Spero proprio di no. Oppure mi ridaranno la versione a 25 anni, quand’ero in piena forma? E coi defunti da bambini come la mettiamo? Rinasceranno infanti? Boh. Mistero della fede.

La risurrezione della carne presenta un’interessante anticipazione, oltre a Gesù: la Vergine Maria. Infatti la Madonna è già risorta. Anzi non è mai morta: Dio l’ha assunta in cielo così com’era. Il «Catechismo» lo conferma:

966 «Infine, l’immacolata Vergine, preservata immune da ogni macchia di colpa originale, finito il corso della sua vita terrena, fu assunta alla celeste gloria col suo corpo e con la sua anima, e dal Signore esaltata come la Regina dell’universo, perché fosse più pienamente conformata al Figlio suo, il Signore dei dominanti, il vincitore del peccato e della morte». L’Assunzione della Santa Vergine è una singolare partecipazione alla risurrezione del suo Figlio e un’anticipazione della risurrezione degli altri cristiani.
«Nella tua maternità hai conservato la verginità, nella tua dormizione non hai abbandonato il mondo, o Madre di Dio; hai raggiunto la sorgente della Vita, tu che hai concepito il Dio vivente e che con le tue preghiere libererai le nostre anime dalla morte».
– Catechismo della Chiesa Cattolica

Forse ti sembrerà una delle tante baggianate medievali. Invece no: il dogma dell’Assunzione viene proclamato da Pio XII con la costituzione dogmatica «Munificentissimus Deus» il 1. novembre 1950. La prima bomba atomica è esplosa cinque anni prima, la fisica sta sviluppando la teoria quantistica dei campi, di lì a poco verrà scoperta la struttura del DNA e sarà lanciato lo Sputnik, ma il Papa dichiara che la Madonna, viva e vegeta, è partita per il cielo. E non va preso alla leggera, perché Pio XII non lascia scampo: «Se alcuno, che Dio non voglia, osasse negare o porre in dubbio volontariamente ciò che da Noi è stato definito, sappia che è venuto meno alla fede divina e cattolica». Quindi, se non ci credi, non sei cattolico.

Non starò a demolire queste credenze. Non intendo dimostrare che sono cazzate. Bastano un briciolo di intelligenza, di cultura e di spirito critico per capirlo. Del resto i dogmi religiosi hanno questa caratteristica: se sembrano cazzate, di solito sono proprio cazzate. Eppure un cattolico deve crederci lo stesso. A questo proposito il «Compendio» non lascia dubbi:

32. In qual modo la fede della Chiesa è una sola?
La Chiesa, benché formata da persone diverse per lingua, cultura e riti, professa con voce unanime l’unica fede ricevuta da un solo Signore e trasmessa dall’unica Tradizione Apostolica. Professa un solo Dio – Padre, Figlio e Spirito Santo – e addita una sola via di salvezza. Pertanto noi crediamo, con un cuor solo e un’anima sola, quanto è contenuto nella Parola di Dio, tramandata o scritta, ed è proposto dalla Chiesa come divinamente rivelato.
– Compendio al Catechismo della Chiesa Cattolica

Prima di proseguire, anticipo un’obiezione del credente: «Non è che, siccome io non capisco una cosa, allora quella è una cazzata. Se è per questo, non capisco neanche la meccanica quantistica. Forse tu la capisci? Perfino Feynman diceva che nessuno può capirla davvero. Per esempio, sai spiegare come può una particella essere anche un’onda di probabilità? Sai “vedere” una roba simile? No? E allora, allo stesso modo, Dio può essere nel contempo Uno e Trino e l’ostia nel contempo pane e carne di Gesù. Tié!».

È vero: la meccanica quantistica prevede la dualità onda-particella. Feynman aveva ragione:

I think I can safely say that nobody understands quantum mechanics.
– Richard P. Feynman

Però la meccanica quantistica ci offre un quadro teorico con un grande potere esplicativo e predittivo: con leggi matematiche rigorose possiamo spiegare i fenomeni già osservati e prevedere nuovi fenomeni da osservare, dunque possiamo verificare e falsificare la teoria attraverso il confronto con una realtà la cui esistenza è certa. La meccanica quantistica è efficace nel descrivere in maniera razionale il mondo e inoltre produce una caterva di applicazioni tecnologiche. Invece i dogmi religiosi… boh. Non servono a niente, si direbbe. E si applicano a una divinità la cui esistenza non solo non è mai stata dimostrata, ma anzi è assai improbabile. Sono fuffa.

Magari il credente replicherà che questi dogmi sono roba da preti o sofisticherie da teologi. L’importante è credere in Dio e comportarsi bene. A chi pensa questo, io ricordo che, per due millenni, i cristiani sono stati uccisi o hanno ucciso in nome di questi dogmi. Per la Trinità o la transustanziazione sono stati fatti scorrere fiumi di sangue, accesi roghi, applicate macchine di tortura. Con quale spaventosa, superficiale faccia di bronzo adesso si può pretendere che queste credenze siano solo pippe mentali da teologi?

Quanti credono davvero nei dogmi della Chiesa cattolica? Pochi. La maggior parte neppure li conosce. D’altronde tanti sedicenti cattolici non hanno confidenza neanche con le Sacre scritture. «Il Vangelo secondo gli italiani» è una ricerca del Censis che ci mostra come il 70% degli italiani possieda una copia del Vangelo, ma l’80% di loro non lo legga mai o quasi mai. La metà non sa nemmeno quanti siano gli evangelisti. Figuriamoci ricordarne il nome. E tu pensi che costoro abbiano le idee chiare sulla Trinità o la transustanziazione o la risurrezione dei corpi? Ah ah. Prova a chiedere a un tuo conoscente cattolico di definire l’Immacolata concezione: in 9 casi su 10 ti risponderà che è il concepimento di Gesù senza alcun rapporto sessuale. Falso: è il concepimento della Madonna senza il peccato originale.

«Io sono cattolico a modo mio»: ho sentito anche questo. A cui di solito il credente aggiunge: «Io credo in Dio ma non nella Chiesa». Be’, no, non si può. Anzi si può. Ci mancherebbe: si può credere in quello che più aggrada. Figuriamoci. Si può credere nella risurrezione di Cristo, nella verginità della Madonna e insieme nello spiritismo e nella metempsicosi. Si può… ma è disonesto sul piano intellettuale spacciarsi per cattolici senza accettare in blocco il pacchetto completo: tutti i dogmi e pure il Magistero della Chiesa. Ovvero credere come veri e oggettivi tutti i fatti che la Chiesa impone di credere: Dio è Uno e Trino, Gesù Cristo è nato da una vergine, è morto in croce ed è risorto, l’ostia e il vino consacrati sono il suo corpo e il suo sangue, la Vergine è stata assunta in cielo eccetera. Sono fatti, non miti o simboli. Anche se sembrano stronzate. Se non ci si crede, non si è cattolici. Sia chiaro: non c’è nulla di male. Milioni di persone non sono cattoliche e vivono benissimo. Per esempio, se non si accetta la Trinità si potrà essere mormoni o geovisti. Se non si è convinti della transustanziazione si potrà essere protestanti. Ma non cattolici.

Invece vediamo decine di milioni di sedicenti cattolici con la loro fede fai-da-te, assemblata accettando alcuni dogmi, rifiutandone altri e ignorandone altri ancora. Affollano le messe domenicali e magari vanno pure in piazza San Pietro a sventolare le bandierine davanti al Papa. Frequentano la messa, fanno la comunione, si confessano, si sposano in chiesa, ma poi non leggono il Nuovo testamento, ne ignorano il contenuto e aderiscono a un sistema di credenze confuso nel quale c’è tutto e il contrario di tutto, ma soprattutto non c’è quel che dovrebbe esserci. E comunque si dichiarano cattolici.

Be’, cattolici di ‘stocazzo.

Con la loro dissonanza cognitiva di massa, questi credenti dimostrano solo un’indegna disonestà intellettuale, giusto con l’attenuante dell’ignoranza. Prendono per il culo anzitutto sé stessi e poi anche chi è davvero cattolico, per intima adesione e credenza in tutti i dogmi della Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica: il prete che officia, e sopra di lui i vescovi e i cardinali, su su fino al Papa. Dio no, perché non esiste e perciò non può essere preso per il culo. E fin qui anche chissenefrega. Tuttavia questi presunti cattolici, ipocriti, superficiali e ignoranti, rompono i coglioni a chi cattolico non è né vuole esserlo.

Difatti ora tu dirai: «Ma scusa, che ti frega della disonestà intellettuale altrui? Che t’importa di ciò in cui credono o non credono questi sedicenti cattolici?». Eh, mi frega sì. M’importa eccome. Riprendiamo la ricerca del Censis: secondo il 62% degli intervistati, «i valori espressi nel Vangelo sono fondamentali per tutti, anche per i non cristiani e i non credenti». Ovvero: «Non so che roba è, ma ci credo, mi ci adeguo e penso che debba adeguarcisi pure chi non ci crede». Sicché questi cialtroni ignoranti e ipocriti vengono a fare la morale a me, pretendono che io mi attenga ai loro valori, invocano le presunte millenarie tradizioni cristiane della nostra comune civiltà. Di conseguenza questi mascalzoni in malafede impediscono a me, omosessuale, di sposare l’uomo che amo, o a me, malato terminale, di concludere con dignità e senza dolore la mia esistenza per mezzo dell’eutanasia. E scommetto che nemmeno saprebbero spiegare perché.

Choam Goldberg

(Foto: RobertCheaib)


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