Chiaro ed efficace, ma…

…con qualche non trascurabile difetto.


«Che cosa mi consigli di leggere?»: prima o dopo capita di sentirselo chiedere. Che tu ti occupi di astronomia o di bonsai o di auto d’epoca, presto o tardi arriva l’incolto curioso che vuole accostarsi alla materia e desidera una lettura propedeutica. Sicché la «brevissima introduzione» di Julian Baggini appena pubblicata da Nessun Dogma sembra proprio rispondere a questa necessità per l’ateismo. Ci riesce? Sì, ma.

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Eppure io capisco Samanta

Si fa presto a dire «empatia». Perché non proviamo a empatizzare anche con una bigotta?


La vicenda è nota a chiunque sia aggiornato sulle polemiche religiose. In breve: una tizia si fa fotografare a Pontida mentre espone un cartello con la scritta «Se non vuoi il crocifisso torna al tuo Paese», l’Assemblea generale della Pro Civitate Christiana la cazzia sul sito di «Avvenire», la tizia, che scopriamo chiamarsi Samanta N., s’incazza e replica piccata e infine si becca la risposta del direttore di «Avvenire», Marco Tarquinio. Beghe fra cattolici, verrebbe da dire. Chissenefrega.

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Scusate, ma anche no

I credenti hanno mai speso una-parola-una in favore degli atei? No? E dunque perché io dovrei sbattermi per loro?


Giuro: ero partito con le migliori intenzioni. Io volevo davvero aderire alla campagna «Freedom of Religion or Belief». M’ero scaricato il logo e lo avevo appiccicato sulla mia foto. Poi ci ho pensato meglio e ho deciso che anche no.

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E l’attualità?

Viviamo in tempi stronzi. Ma stronzi forte. Si fatica a commentare tutto. E poi per dire che cosa? Banalità?


Mi scrive una lettrice:

L’Eterno Assente racconta cose interessanti, però mi sembra un po’ carente di attualità: grandi discorsi sui massimi sistemi, ma poi le conseguenze della religione le scontiamo tutti ogni giorno.
I docenti di religione cattolica nelle commissioni d’esame? Ignorati. I 40 anni della Legge 194? Non una parola. L’esito del voto sull’aborto in Irlanda? Nemmeno citato. Il ministro cattobigotto e omofobo? Silenzio. I bambini separati dai genitori e messi in gabbia negli Stati Uniti, alla faccia del Vangelo? Senza traccia.
Insomma, perché L’Eterno Assente non parla più spesso delle news?

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Senza Dio tutto è permesso?

Niente affatto. Per capirlo, basta l’Aquarius.


L’argomento etico è un vecchio arnese della teologia: se Dio non esiste, come si può distinguere il Bene dal Male? Se non possiede una guida morale, l’ateo sarà in balìa di ogni istinto più bieco? In realtà non è un vero argomento. Non dimostra l’esistenza di Dio. Semmai, anche ammesso che sia valido, dimostra l’utilità sociale della credenza in Dio. E comunque non è valido. La prova? L’Aquarius.

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Ciao ciao, Medioevo

Un quotidiano cattotalebano ha chiuso e il suo editore è fallito. Credo che mi impiccherò per la disperazione.


Il fatto: alcune settimane fa, dopo 92 anni di esistenza, un quotidiano della Svizzera italiana, il «Giornale del Popolo», ha smesso di uscire. Da anni era una voragine finanziaria. È di due giorni fa la notizia del fallimento definitivo. A partire dal 2004 è sopravvissuto soltanto perché sostenuto da un altro quotidiano, il «Corriere del Ticino». Alla fine dell’anno scorso il «Giornale del Popolo» aveva deciso di provare a farcela da solo, ma all’inizio di maggio il fallimento di Publicitas, che gli procurava le inserzioni e gli garantiva il 40% delle entrate, lo ha stroncato. E be’, sai che c’è? Chissenefrega. Anzi, meglio così.

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Sgradevole, banale e moralista

«Abbasso i tolleranti», di Claudio Cerasa, è una ciofeca deludente.


Su questo saggio avevo delle aspettative: speravo fosse una lettura provocatoria. Abbastanza quanto meno da suscitare qualche riflessione. Invece mi sono sciroppato una sfilza di lezioncine piene di luoghi comuni grondanti moralismo di mezza tacca e proposte con una maieutica da quattro soldi, con quelle penose domandine alla fine di ogni capitolo che sembrano oneste ma di fatto sono retoriche. Per la serie: «Adesso ti racconto delle cose originali alle quali non avevi mai pensato da solo e ti aiuto a capire come stanno davvero le cose».

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Perché…

…esiste qualcosa invece che nulla? La risposta dipende da come interpretiamo la domanda. E una possibilità ci porta verso una divinità molto speciale.


Di fronte a un evento ci chiediamo: perché? Di solito lo facciamo senza riflettere sulla doppia possibile interpretazione della domanda: causale oppure teleologica.

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Ateismo o agnosticismo?

È una polemica antica. Antica e assurda. Perché si può essere atei e nel contempo agnostici. Anzi si deve. Ma per il Dio abramitico si può e si deve essere atei e basta.


Ricordo una chiacchierata di quasi 30 anni fa con Giuliano Toraldo di Francia, una sera a cena al termine dei lavori di un workshop. Si parlava del problema teologico, e lui mi disse: «Tu sei ateo, ma non sei davvero razionale, perché non puoi dimostrare che Dio non esiste. Il tuo è un atto di fede. Io invece sono razionale, perché sono agnostico. Dio c’è? Dio non c’è? Non lo so». A quell’epoca ero un ventenne sprovveduto e non seppi rispondergli.

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