Che cos’è la scienza? – 7/7

Di tre colpe viene accusata la scienza: il dogmatismo, l’arroganza e l’aridità. Commento con un’unica parola: puttanate.


Se c’è un’attività intellettuale non dogmatica, quella è la ricerca scientifica. Eppure molti – di solito quelli che di scienza non capiscono un cazzo – sostengono che gli scienziati rifiutano sempre di ammettere la falsità delle proprie teorie e, anche se posti di fronte ad argomenti cogenti, ne negano a priori la validità. È la classica cazzata dei complottisti, dai no vax ai terrapiattisti, e non merita neanche una risposta circostanziata. Tuttavia bisogna rispondere a una domanda: càpita, almeno qualche volta, che gli scienziati siano dogmatici?

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Che cos’è la scienza? – 6/7

Verificare? No: falsificare, invece. O per lo meno provarci. Popper docet.


La verifica delle teorie: è questo lo scopo degli esperimenti scientifici. Lo sanno tutti. Se la verifica ha successo, posso considerare vera la teoria. Se la verifica fallisce, devo cambiare la teoria oppure buttarla e svilupparne una nuova. Ma c’è un problema fondamentale: quante accidenti di verifiche devo compiere per essere certo della verità della mia teoria? 12? 47? 214?

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Che cos’è la scienza? – 5/7

Un metodo. Ma come funziona?


11 gennaio 1610: Galileo, dopo aver perfezionato il cannocchiale nei mesi precedenti, lo rivolge verso Giove. E accanto al pianeta scopre tre puntini luminosi allineati. La notte seguente ne compare un quarto. Nel giro di pochi giorni, Galileo conclude che quei puntini, per il loro moto apparente, sono satelliti di Giove. Che cos’ha in mente il toscano prima di puntare lo strumento? Sta cercando dei satelliti? Oppure niente, guarda tanto per guardare, senza aspettarsi nulla di particolare? Più probabile la seconda possibilità. Ma allora è un’eccezione, perché nella scienza ben poche scoperte accadono per puro caso.

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Supernova

Un piccolo, insignificante episodio su scala cosmica. Ma qui…


È semplice: d’un tratto, ci sei. Senza un perché. Esisti e basta. D’altronde nessuno spiega perché appaia un fotone. Lui stesso meno di tutti.

Così anche per me, quando il nucleo stellare di ferro è collassato. Per me e per gli altri. Gamma, X, UV, IR: c’eravamo tutti. Io ero a 5832 Ångstrom: giallo pieno, direste voi. Insieme ai neutrini, siamo partiti a scaglioni dalla furia nucleare a 200 miliardi di gradi, lasciandoci dietro quel nocciolo imploso in pochi chilometri, composto ormai solo da neutroni degeneri.

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Che cos’è la scienza? – 4/7

Prima di dire che cos’è, vediamo che cosa non è: un’enciclopedia.


Lezione di fisica. Le leggi del moto di Newton… bla bla bla. Il primo principio della termodinamica… bla bla bla.

Lezione di chimica. Gli orbitali elettronici… bla bla bla… La reazione di ossidoriduzione… bla bla bla.

Lezione di biologia. Il nucleo della cellula eucariota… bla bla bla. Gli organelli cellulari… bla bla bla. La mitosi, la meiosi… bla bla bla.

Lezione di geologia. Sopra il nucleo, il mantello… bla bla bla. La discontinuità di Mohorovicic… bla bla bla.

A scuola la scienza la spiegano così: a compartimenti stagni. Qualche volta – è pur vero – mostrano che le scoperte fatte qui tornano utili pure là. Ma, soprattutto e sempre, la calano dall’alto. Dati, misure, fatti. Formule, teorie, scoperte. Certezze.

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Le radici, quelle vere

Non quelle cristiane, ovvio. Ché ciascuno si sceglie le proprie. E le nostre sono lì e allora.


«Non v’è esercizio intellettuale che non sia finalmente inutile. Una dottrina filosofica è al principio una descrizione verosimile dell’universo; passano gli anni, ed è un semplice capitolo – quando non un paragrafo o un nome – della storia della filosofia. (…) La gloria è una forma d’incomprensione, forse la peggiore.»
– Jorge Luis Borges, «Pierre Menard, autore del “Chisciotte”»

Ho molto apprezzato le «Sette brevi lezioni di fisica». Molto. La settima da sola merita il prezzo di copertina. Ma, da fisico teorico, non posso dire che mi abbiano insegnato qualcosa che non sapessi. «Che cos’è la scienza», invece…

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Neutralizzare il piccione

Sapevo che esistono. Ma incontrarne uno di persona mi ha palesato la capacità dell’assurdo di manifestarsi in maniera imprevedibile.


Questo scorcio di fine estate e inizio autunno ci ha portato, con i primi freddi, anche alcune belle e inattese rivelazioni. Per esempio i cimiteri dei feti con le croci e i nomi delle donne che hanno abortito. O lo scandalo delle centinaia di milioni dei conti vaticani per i poveri sgraffignati dai prelati e dai loro parenti. O il totale disinteresse dello Stato per i 150 anni dalla presa di Porta Pia: un anniversario che, a parte l’UAAR, nessuno s’è cagato nemmeno di striscio. Tutti fatti che, se non ce li avessero raccontati, mai e poi mai avremmo sospettato. Che neppure avremmo pensato possibili. Così come la condanna senza appello dell’eutanasia da parte della Congregazione per la dottrina della fede: chi se la sarebbe mai aspettata, eh? A margine di queste vicende, alcune amenità come la denuncia per blasfemia a Chiara Ferragni e la nomina di Vincenzo Paglia – no, «monsignore» non lo scrivo, cazzo – a capo della commissione per la riforma dell’assistenza degli anziani. Episodi inconcepibili nella società e nelle istituzioni italiane, permeate da una sana e moderna laicità, vero?

Vabbe’, se avessi avuto il blog attivo magari qualcosa avrei scritto per commentare. Ma il blog era in pausa e si riattiva solo adesso. D’altronde L’Eterno Assente parla di attualità soltanto se mi vien da dire qualcosa di originale, e «vaffanculo» non è tanto originale. Sicché apro la nuova stagione con un piccolo aneddoto personale. Personale ma istruttivo, non per l’episodio in sé – ché di gente bacata in giro ce n’è a carrettate: basta andare a Messa la domenica per vederle – ma per il metodo con il quale sono riuscito – o almeno spero di essere riuscito – a gestire la situazione.

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Che cos’è la scienza? – 3/7

Conoscere, non trasformare il mondo. Con qualche cautela etica, però.


Sicché c’è questa convinzione diffusa: la scienza ha prodotto una caterva di iatture per il genere umano. La nostra esistenza sarebbe più sana, più sicura, più semplice, più «naturale» se non fosse minacciata da scoperte scientifiche come le armi di distruzione di massa, le sofisticazioni alimentari, gli organismi geneticamente modificati. Ma sai che c’è? Sono tutte cazzate. Per capirlo bisogna andare in profondità e porsi la domanda essenziale: a che serve? Ovvero: qual è lo scopo?

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