Una figura di merda

Ancora. Ma lui ci è o ci fa?


Sicché alla fine l’oscuro bigotto professore di fisica umbro, il paladino della razionalità della fede cattolica, il creatore del Gruppo Facebook dall’originalissimo nome L’Eterno Presente, ha accettato la sfida della teodicea: come si giustifica in modo razionale l’esistenza di un Dio onnisciente, onnipotente e buono nonostante il Male, cioè il dolore degli esseri senzienti e in particolare degli innocenti?

Beninteso l’ha accettata a modo suo, senza seguire le regole: non ha risposto con un articolo, come era richiesto, ma solo con un breve video. E sempre a modo suo, come di consueto, ha fatto una figura di merda. Un’altra, dopo quelle già rimediate nei dibattiti.

Studiamo nel dettaglio il video nel quale Billy Blues pretende di rispondere alla sfida della teodicea. Ti suggerisco di vederlo prima di proseguire nella lettura, sebbene sia uno strazio intellettuale, perché dura meno di 8 minuti ed è rappresentativo della pochezza argomentativa dell’apologeta cattolico quadratico medio.

Aggiornamento:
Nel frattempo il video è stato reso privato. Sicché non è più visibile qui sopra. Quando si dice «il coraggio delle proprie idee», vero?

La sfida dovrebbe essere affrontata in modo serio, rispettandone le richieste, perciò di questo video io potrei anche sbattermene i coglioni e ignorarlo per quella boiata che è. Io però sono uno stronzo – non l’ho mai negato – e mi diverto a perculare i bigotti. Sarebbe più sfizioso avere a che fare con persone di una certa levatura intellettuale che propongono idee stimolanti, ma purtroppo il materiale umano è questo e bisogna accontentarsi. Perciò vado ad analizzare i presunti argomenti di Billy Blues, estrapolando e commentando le sue affermazioni più pregnanti.

…l’ateo non ha una risposta alla presenza del Male nel mondo…

Billy Blues ritorce la domanda contro chi l’ha posta. Ma casca male: l’ateo non deve rispondere ad alcuna domanda, non avendo problemi di coerenza. L’ateo constata che esiste il dolore degli esseri senzienti. Perché il Male è questo: degli eventi, cioè un dato ontologico, interpretati come sofferenza da chi ne subisce le conseguenze. Punto. È un dato ontologico sgradevole ma reale e indiscutibile. Per l’ateo quel dato ontologico non è in contrasto con alcuna ipotesi di una divinità onnisciente, onnipotente e buona. Quindi che senso ha chiedere una spiegazione all’ateo? Boh. Piuttosto è il nostro bigotto che dovrebbe riuscire a conciliare il suo Dio abramitico con il dolore esperito da ogni essere senziente. Ci riuscirà?

…ci sono ben 11 spiegazioni della teodicea che L’Eterno Assente rifiuta in quanto le giudica irrazionali…

Anzitutto io non sono L’Eterno Assente. Io sono Choam Goldberg: questi sono il mio nome e il mio cognome. E vorrei essere chiamato così. L’Eterno Assente è il nome del mio blog, del mio canale video e del mio podcast. (Però – a pensarci bene – forse è meglio se Billy Blues si riferisce a me come a L’Eterno Assente: considerato come riesce a storpiare il povero Padre Kayn, chissà che schifezza produrrebbe con Choam.)

Ma vabbe’, non divaghiamo e torniamo alle 11 teodicee. Che io rifiuto, certo. Perché sono irrazionali, ovvio. Ma lo faccio argomentando, sia nell’articolo della sfida sia nei numerosi altri articoli e video linkati nella sfida. Billy Blues ha approfondito tutti quei documenti? E può demolire le mie dimostrazioni? Ha o non ha una teodicea nuova da proporre?

…anch’io ho fatto un video sulla teodicea…

Oh, il video sulla teodicea di Billy Blues! Potevamo farcelo mancare?

È un video nel quale il nostro bigotto

  • ribadisce la richiesta ingiustificata di una risposta sul Male dall’ateo,
  • ammette che è un problema fondamentale ma sostiene che la religione cattolica è l’unica ad avere una risposta,
  • afferma che esistono diverse risposte cristiane, come il peccato originale e il Male come privazione del Bene, per il quale linka un articolo che io ho già demolito,
  • riconosce che sono tutte teodicee intellettualistiche,
  • conclude che l’unica teodicea accettabile è quella della sofferenza condivisa da Gesù, che pure io ho già demolito.

Con il suo video, Billy Blues non fornisce nemmeno un microscopico argomento nuovo. Non solo: siccome i miei articoli e i miei video di demolizione sono tutti linkati nella sfida della teodicea, il nostro bigotto dimostra di non aver neanche provato a consultare gli approfondimenti. Oppure sì, li ha consultati, però li ignora in modo intenzionale, ché tanto la disonestà intellettuale è moneta corrente fra i bigotti. Del resto i suoi ammiratori mica vanno in profondità a leggere le fonti. Figuriamoci. Loro sono lì a sbavare e a sdilinquirsi.

Nondimeno, arrivato a questo punto…

…in effetti l’esistenza del Male è in parte un mistero.

Ta-dah! Eccolo qua: il Mistero.

Dunque Billy Blues si trincera dietro il Mistero. Ma tu guarda. Chi avrebbe mai immaginato di arrivare al Mistero, eh? Perciò lo si metta a verbale: alla fine anche l’«immenso» Billy Blues si riduce all’undicesima cazzata del mio elenco, quella definitiva, ossia il Mistero.

Ma come? La fede cattolica non dovrebbe avere «sempre un supporto razionale», alla faccia degli Odifreddi e dei d’Arcais? Com’è che adesso salta fuori il Mistero?

Billy Blues non lo dice esplicitamente, ma in tutta evidenza si tratta del Mistero della fede. Quale altro Mistero potrebbe mai essere, altrimenti? Perché questo significa «fede»: credere in qualcosa di non dimostrabile, anzi perfino di dimostrabilmente falso. Se fosse dimostrabilmente vero, non sarebbe una fede bensì una conoscenza. In sintesi, il nostro bigotto non sa spiegare l’incompatibilità del Dio abramitico con il dolore innocente – Mistero! –, non ha neanche un argomento razionale, deve riconoscere che è manifestamente una stronzata… però lui ci crede lo stesso.

In parte, perché, se ci sono 11 spiegazioni che L’Eterno Assente ritiene di dover confutare, è evidente che la teologia ha lavorato su questo argomento…

Certo che la teologia ha lavorato su questo argomento. E grazie al cazzo: sono 2000 anni che ci si fa sopra le pippe mentali, se consideriamo solo il cristianesimo. Per ottenere che cosa, di grazia? Niente. Niente di razionale, logico, quanto meno sensato. Dal buco non ha cavato neanche un ragnetto microscopico. Peraltro, se tutto ‘sto lavorìo teologico avesse portato a qualche risultato, se fosse stata escogitata una teodicea razionale e convincente, se ogni morte di un bambino nel dolore non fosse la condanna definitivo contro il Dio abramitico, allora il problema del Male non sarebbe più un Mistero, giusto? Un Mistero siffatto o è o non è. Non è che può essere un Mistero «in parte», come pretende il nostro bigotto. Dopodiché…

…dopodiché – tieniti forte, perché ciò che sta per arrivare è stu-pe-fa-cen-te – arriva la capriola di Billy Blues.

Sembra incredibile, ma da questo punto in poi il nostro bigotto abbandona il problema della teodicea. Tutta la sua pretesa risposta con tutti i suoi pretesi argomenti si riduce al pattume riassunto qui sopra. Non c’è nient’altro. Invano tu cercherai la parola «teodicea» citata anche solo un’altra volta nel resto del video. Non si parla più del problema del Male o della sofferenza innocente. Non c’è più niente. Un cazzo di niente. Tutto qua. La teodicea affrontata in 1 minuto e 40 secondi, producendo il nulla.

Ora io potrei chiuderla qui: la figura di merda è già clamorosa e non c’è bisogno di procedere oltre. Siccome però mi annoio e ho voglia di divertirmi, proseguo per vedere dove va a parare il nostro bigotto. Non sia mai che mi venga rinfacciato di aver taciuto sul resto perché sono privo di argomenti.

Billy Blues, non sapendo che altro dire oltre alle cazzate, decide che il problema è un altro. Un problema filosofico completamente differente. Un problema misterioso quanto la teodicea. Un problema al quale l’ateo non sa rispondere, secondo il nostro bigotto. Perciò lui si concentra su quello e parte con uno sproloquio filosofico.

…ma a L’Eterno Assente (…) sfugge un dato, un dato molto rilevante: ma la vita in sé stessa non è un mistero? Perché l’universo esiste? Perché esistiamo noi? Tutto quello che vediamo è voluto da qualche entità superiore o è frutto del caso? La nostra vita e la vita dell’universo hanno uno scopo o non hanno nessuno scopo?

Ovvero: perché esiste qualcosa invece che nulla? È un problema filosofico assai interessante. E non mi sfugge per niente. Anzi. Ci ho scritto sopra fior di articoli, che il nostro bigotto non ha letto o finge di non aver letto. Però non c’entra un cazzo con il problema del Male.

Questo passaggio è fondamentale per apprezzare appieno la povertà di argomenti di Billy Blues.

Facci caso: il nostro bigotto ha surrettiziamente cambiato Dio. La divinità oggetto della sfida della teodicea è il Dio abramitico, del quale Billy Blues ha deciso di non parlare più perché non gli fa gioco: a parte la questione della sofferenza innocente, che preferisce ignorare, fra i dogmi della sua religione ci sono così tante idiozie che per lui è un terreno minato. Pertanto la butta sulla divinità filosofica: quella che dovrebbe dare un senso all’esistenza dell’universo.

Scusa se insisto, ma voglio che sia ben chiaro: il Dio del quale il nostro bigotto parla per quasi tre quarti del video non c’entra un cazzo di niente con il problema della teodicea. Un. Cazzo. Di. Niente. Dunque Billy Blues lo sta usando come pretesto per evitare la sfida, come è palese.

Chi mi conosce sa come la penso: noi atei dovremmo rifiutare il confronto con i credenti nel Dio abramitico come se fossero dei deisti. Infatti per loro è un sotterfugio: incapaci di difendere le proprie assurdità, i bigotti tirano in ballo la divinità astratta dei filosofi. Perciò noi dovremmo costringerli a discutere non solo della teodicea, ma anche delle loro vere credenze, ossia, nel caso del cattolicesimo, della resurrezione di Cristo, della Trinità, della transustanziazione, della verginità di Maria, della resurrezione dei morti e di tutto l’ambaradan di minchiate della dogmatica cattolica: è il Dio di queste minchiate quello in cui crede Billy Blues, devoto figlio della Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica, e non è soltanto una divinità trascendente che se ne sta per i cazzi suoi limitandosi a dare uno scopo all’universo.

Tuttavia, per amor di completezza, siccome Billy Blues lo chiama in causa in un video nel quale ha la pretesa addirittura di rispondere alla sfida della teodicea, qualcosa devo pur dire anch’io sul Dio filosofico. Mi toccherà ripetere cose che ho già scritto, ma pazienza.

Mentre si può dimostrare che il Dio abramitico non esiste usando il problema della sofferenza innocente, che Billy Blues non ha sfiorato nemmeno di striscio se non per riciclare la vecchia scemenza del sacrificio di Cristo e per finire ad ammettere che c’è comunque un Mistero, alla stessa conclusione non si può arrivare per una generica divinità trascendente ipotizzata da alcuni filosofi: non si può dimostrare la sua inesistenza. In quel caso però le due possibilità non sono simmetriche ed equivalenti. Non sono entrambe un atto di fede, come lascia intendere il nostro bigotto.

L’onere della prova spetta sempre a chi sostiene l’esistenza di qualcosa. Infatti si applica il rasoio di Occam e, in assenza di prove a favore, si deve concludere per la inesistenza. Caso mai si arriva a un blando panteismo, come ho spiegato in un articolo che Billy Blues non si è degnato di leggere o che ha letto ma adesso finge di non conoscere. Per dirla in modo semplice: chiunque creda in una divinità ontologicamente necessaria può fermarsi un passo prima e accettare un universo ontologicamente necessario.

Archiviato il Dio dei filosofi, ci ritroviamo a praticare un ateismo agnostico: non pensiamo che quel Dio esista finché qualcuno non ci fornirà un argomento razionale per farlo. Al massimo possiamo riconoscerci panteisti, se l’unica caratteristica divina è la necessità ontologica.

Billy Blues, invece…

Ora scientificamente non è possibile dimostrare che né la vita abbia uno scopo né che non ce l’abbia. Vale per la nostra vita come per quella dell’universo. Il quesito scientificamente resta irrisolto. Però la logica ci aiuta su un punto. Se siamo solamente un affastellato casuale di atomi che vaga senza uno scopo in un universo senza uno scopo destinato a finire come siamo destinati a finire noi, allora questa concezione della vita è molto deprimente, nichilista.

Sarà deprimente per Billy Blues. A noi però delle sue personali paturnie esistenziali frega il giusto, cioè zero. E quindi?

Quindi il nostro bigotto prende quello che secondo lui è l’ateo medio per antonomasia, l’archetipo prototipo dell’ateismo, ovvero Padre Kayn, e si lancia in una elucubrazione sulle di lui abitudini scatologiche, elucubrazione il cui senso ci sfugge ma che, sempre secondo Billy Blues, dovrebbe far ridere. Del resto, pur di evitare il vero problema, tutto fa brodo, comprese le stupidaggini off topic. Ma lasciamo Billy Blues divertirsi con i suoi amici credenti mentre immaginano padre Kayn sulla tazza del cesso e vediamo se nel seguito il nostro bigotto riesce a escogitare qualcosa di meglio.

E certo, se io non posso dimostrare scientificamente nessuna delle due ipotesi sull’esistenza o meno di uno scopo nella mia vita, allora che faccio? Scelgo quella che mi appaga di più, che è la fede, e non è certo l’ateismo.

Mi piace di più, perché altrimenti, se vivessi come Padre Kayn, mi deprimerei: questo sarebbe un modo razionale di argomentare? Davvero?

…ma io quando parlo di fede razionale non intendo dire che la fede sia dimostrabile scientificamente. Intendo dire che ci sono argomenti razionali, che possono essere contestati, che aiutano ad avere fede. Per esempio l’esistenza dell’universo apre all’esistenza di un creatore dell’universo, che sarà oltre l’universo stesso, un ente spirituale.

No, l’esistenza dell’universo non apre affatto all’esistenza di un creatore dell’universo. L’ho già spiegato in un articolo. Ma a Billy Blues pesa il culo quando deve mettersi a studiare gli argomenti razionali altrui. Forse ha troppa paura di deprimersi constatando l’inutilità del suo Dio.

Vanno a concludere il video due pseudoargomenti che fanno rotolare le gonadi fino in cantina.

Anzitutto il dibattito fra Odifreddi e Ratzinger, che secondo Billy Blues sarebbe stato «clamorosamente perso» dall’ateo. La prova? Da allora in poi Odifreddi non ha più osato scrivere nulla contro la religione cristiana.

Per cominciare, basta andare a ristudiarsi quel dibattito per scoprire che con ‘stocazzo che Odifreddi ha perso. La risposta di Ratzinger fa acqua da tutte le parti, piena com’è di affermazioni apodittiche calate dall’alto senza uno straccio di argomentazione. La divinità difesa dal Papa emerito nella sua lettera al matematico ateo è solo il Dio delle lacune, il Dio tappabuchi: ben poca cosa, un Dio in continua fuga di fronte alle scoperte della scienza. Inoltre il problema della sofferenza innocente viene del tutto ignorata: Ratzinger accusa Odifreddi di ignorare il Male, tuttavia non dice una-parola-una per spiegare come il cristianesimo affronta proprio il Male in modo razionale. E questa sarebbe una vittoria nel dibattito?

Billy Blues afferma che il Papa ha dato una «scoppola» a Odifreddi così come sostiene che nei dibattiti con gli atei lui stesso ha fatto un figurone: prende la realtà e se la gira come vuole, nonostante ogni evidenza. Se la suona e se la canta, insomma.

Infine, anche ammesso che in seguito Odifreddi non abbia più criticato la religione – ma neppure questo è vero –, sarà magari perché si è rotto i coglioni di sentirsi ripetere sempre le stesse fregnacce, ha pensato di aver dimostrato abbastanza e ha deciso di occuparsi di qualcos’altro, più nuovo e più stimolante per lui. Magari, eh?

Il secondo pseudoargomento è un elenco di grandi geni della Storia e di scienziati e pensatori contemporanei che sono stati o sono credenti: Newton, Pascal, Keplero, Fabiola Gianotti, John Lennox, Paul Davies, Antony Flew. Tutti costoro hanno creduto o credono in Dio, perciò si può essere razionali e avere fede in Dio: questo dice Billy Blues.

Ora, questa storia dei grandi scienziati credenti non la si può più sentire. Infatti non conta un cazzo chi crede in qualcosa, bensì le ragioni per cui ci crede. Uno può pure essere un genio, ma, se crede in una stronzata, quella non smette di essere una stronzata. Ciò che si vuole determinare è – appunto! – il valore razionale di un’idea, e chi la accetta e chi la rifiuta è del tutto ininfluente ai fini dell’accertamento della verità. Altrimenti dovremmo accettare l’efficacia dell’omeopatia perché Luc Montagnier sosteneva che esiste la memoria dell’acqua e si trasmette attraverso una radiolina. E chi siamo noi per contestare un Premio Nobel?

D’altronde, per restare alle personalità autorevoli, noi atei possiamo metterci a stendere un elenco anche più lungo di scienziati e pensatori geniali e perfettamente e serenamente atei, da Russell a Einstein, da Feynman a Weinberg, da Hawking a Rovelli, da Monod a Dennett, da Dawkins a Coyne, da Pinker a Harari. Poi, se vogliamo parlare di numeri, se vogliamo farne una questione di quantità, possiamo aggiungere che ampie indagini statistiche hanno dimostrato come la grande maggioranza degli scienziati sia atea, con una minoranza di deisti e con i credenti nel Dio abramitico presenti in tracce. Per esempio, con una rapida googlata si trova un articolo pubblicato da «Nature» nel 1998 sugli scienziati della National Academy of Sciences (NAS) e un altro pubblicato da «Evolution: Education and Outreach» nel 2013 sui membri della Royal Society. Altre inchieste danno risultati meno netti, ma tutte, senza eccezioni, arrivano alla stessa conclusione: quale che sia il campione considerato, gli scienziati sono molto più atei della popolazione digiuna di scienza. Vorrà dire qualcosa?

Ma sai quanto valgono tutte le inchieste sociologiche sulla fede degli scienziati ai fini dell’indagine razionale sulla questione teologica? Niente. Non valgono niente. Non è una gara a chi ce l’ha più lungo (l’elenco, si intende). Infatti – lo ribadisco – non ha importanza chi crede in qualcosa, ma per quali ragioni ci crede. Sul Dio abramitico l’argomento della teodicea è definitivo: non esiste perché non può esistere, e chissenefrega di quanti e quali scienziati ci credono.

Io però voglio prendere sul serio la lista degli scienziati autorevoli proposta da Billy Blues. Se costoro erano e sono autorevoli, allora bisogna andare a vedere in che cosa credono ma anche in che cosa non credono. E pure per quali ragioni credono in ciò che credono. E con quali argomenti. Altrimenti è troppo comodo.

Scopriamo dunque che sì, il sommo Newton studiò più la teologia della fisica. E sì, credeva in Dio. Nondimeno, studiando e ristudiando, concluse che la Trinità è una cazzata. Come la mette allora Billy Blues? Quando si tratta dei dogmi cristiani, Newton non torna più comodo? Pascal era cattolico, invece. Un grande genio, senza dubbio. Ma pure colui che, a fondamento della fede, propose la scommessa: di tutti gli argomenti immaginabili, il più stupido. Keplero era luterano. Luterano un po’ a modo suo, poiché non aderì alla Confessione augustana del 1530 e non firmò la Formula della concordia del 1577, e questo gli procurò alcuni problemi, ma di sicuro non cattolico. Quindi Keplero rifiutava il Magistero della Chiesa cattolica e non credeva nella verginità perpetua di Maria, per esempio. Invece il nostro bigotto, da buon cattolico, ci crede. Anche Keplero non è più così utile, no? E ancora: Fabiola Gianotti ha dichiarato di essere credente, ma in che senso? È deista oppure è proprio cattolica? Ha affermato di credere nella resurrezione di Cristo, nella trinità e nella transustanziazione? Non mi risulta. Forse Billy Blues conosce qualche esplicita adesione al credo di Santa Romana Chiesa da parte della direttrice del CERN? Se la conosce, ce la mostri. John Lennox è credente ma è protestante: vale per lui quanto detto per Keplero. Paul Davies – dice Billy Blues – non è cristiano ma non è neppure ateo. Paul Davies – dico io – non è ateo ma non è neppure cristiano: ovvero, con tutta la sua razionalità, ritiene che le credenze dei cristiani come il nostro bigotto siano delle assurdità. Idem per Antony Flew: da ateo è diventato deista, tuttavia ha sempre detto con chiarezza che del Dio abramitico non ne voleva sapere e in particolare che non credeva nella resurrezione di Cristo, come invece crede Billy Blues.

Riassumo: dei sette casi elencati da Billy Blues, uno è cattolico ma ha proposto un argomento demenziale, uno è cristiano ma non crede nella Trinità, due sono cristiani ma non cattolici, due non sono nemmeno cristiani e una non si sa che cosa sia. Un bel campionario davvero.

Come sua abitudine, il nostro bigotto fa cherry picking citando soltanto chi vuole lui, e per di più citando soltanto le credenze che vuole lui. Alla fine, se volesse trovare uno scienziato genuinamente cattolico, chi gli rimarrebbe? Zichichi? Wow!

In generale per avere fede nel Dio abramitico bisogna essere o stupidi o ignoranti o privi di spirito critico. Quei (pochi) scienziati che fanno eccezione riescono a sopportare la dissonanza cognitiva fra uno sguardo razionale sulla realtà e una credenza del tutto irrazionale e assurda. Mantengono la conoscenza e la fede in compartimenti stagni ben separati. Come fanno? Boh. Insicurezze interiori? Paura della morte? Indottrinamento infantile? Interesse sociale nel restare all’interno di cultura dominata dalla fede? Anche ‘sticazzi, per noi. Resta un fatto: quella credenza – come ho detto e dimostrato fino a prova contraria – è e resta irrazionale e assurda, chiunque vi aderisca.

In conclusione, questo video è la risposta di Billy Blues, l’«immenso» Billy Blues, alla sfida della teodicea: fuffa, cazzate riciclate ma già demolite, palese ignoranza degli argomenti altrui, sviamento del discorso, benaltrismo, appello al principio di autorità ma solo come e quando gli torna utile.

Rimane aperta una questione: Billy Blues ci è o ci fa? Producendo assurdità come questa, pensa davvero di rispondere alla sfida?

Se lo pensa davvero, qualcuno deve renderlo attento alla pochezza del risultato. Qualche persona amica deve dirgli che, se si illude di fare dell’apologetica cattolica su YouTube, di fatto porta acqua alla causa dell’ateismo. Perciò, nell’interesse suo e della sua parrocchia teologica, il nostro bigotto farebbe meglio a occuparsi di altro: si limiti all’indottrinamento nella scuola confessionale in cui insegna, dove i ragazzini e le ragazzine possono sentire la campana cattolica senza contraddittorio, e non esca dalla sua bolla, poiché non ha né gli strumenti intellettuali né gli argomenti per sostenere un confronto serio.

Se invece Billy Blues è in malafede, cioè se è consapevole di non saper dire alcunché di razionale, perché si sputtana così la reputazione? Perché pesta un merdone dietro l’altro? Perché prima si fa asfaltare nei dibattiti e poi prova ad affrontare una sfida che non è in grado di sostenere? Mah. Dev’essere un altro grande Mistero dell’universo.

Io però provo a concedere a Billy Blues la buona fede giustificata dalla sprovvedutezza. In un commento, lui stesso ammette che il formato dei video brevi è insoddisfacente.

Ma allora perché spreca tempo per produrli? Boh. Un altro Mistero cosmico.

Comunque, se vuole prendere la sfida della teodicea sul serio, Billy Blues faccia i compiti come richiesto: invece di produrre questi suoi video penosi in cui blatera cose a caso in pochi minuti, si tolga la paglia dal culo e scriva un articolo documentato e argomentato in modo razionale.

Oppure anche no. Anche no, diamine. Billy Blues dimostri un po’ di onestà intellettuale e ammetta che crede nel suo Dio assurdo per altre ragioni, per bisogni emotivi suoi, e che la razionalità, la logica, la scienza non c’entrano un cazzo. Semmai vada a discuterne nei commenti all’articolo di Sylvia Green in ecletticity, dove invece finora ha latitato per evitare il confronto. Ma soprattutto Billy Blues la pianti con questa pretesa della razionalità della fede cattolica.

Lo dico anche nel suo interesse, ché ormai le figure di merda cominciano a essere tante.

Choam Goldberg


Aggiornamento del 28 aprile 2022

Dopo la promessa che avrebbe risposto con molta calma perché il mio articolo è molto lungo…

…la risposta che in meno di due giorni ho ottenuto è questa cosa cringe.

Aggiornamento dell’aggiornamento:
Anche questo video è stato reso privato. Questo è il tizio secondo il quale la resurrezione di Cristo è un evento storico perché i discepoli affrontarono il martirio per testimoniare la propria fede. A lui invece la fede non ispira nemmeno il coraggio sufficiente per tenere on line due video. Tsk tsk.

Non ci sono margini minimi per un dialogo perché io insulto. Mica perché lui non sa che cosa rispondere. No no. Lui non usa questi pretesti. Figuriamoci. Sono io che sono stronzo. Ovvio.

E lui non rosica abbestia. Nemmeno un pochino. Non si sente proprio. L’assenza in descrizione del link al mio articolo è solo una dimenticanza. Certo. Come no.

Che dire? Boh. Cringe, appunto.

Vabbe’, almeno il risultato di farlo rosicare l’ho ottenuto. Adesso lascio a te che leggi due compiti:

  • farti un’opinione su chi, in questo confronto, usa argomenti razionali e chi invece spaccia fuffa,
  • scoprire, se ci riesci – ma vedrai che non ci riesci –, anche solo un insulto rivolto a Billy Blues come persona, invece che alle sue idee.

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