Risorto? Ma va’ là! – 3/4

Che cosa ci dicono le fonti cristiane sulla risurrezione di Gesù?


La risurrezione di Gesù Cristo è per i cristiani il fondamento della propria fede. Di più: segna una svolta nella Storia umana. Se non si è mai verificata, tutta la fede cristiana è una stronzata: lo dice Paolo di Tarso. Ok, non lo dice così, ma il senso è quello. Sicché è importante capire se corrisponde a un fatto reale oppure se è solo una leggenda.

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Risorto? Ma va’ là! – 2/4

Solo le fonti cristiane parlano con dovizia di particolari della risurrezione di Cristo. Ma sono affidabili?


Abbiamo visto che nelle fonti non cristiane Gesù è citato alcune volte, sebbene ad almeno alcuni decenni di distanza dalla sua morte e solo come fondatore di una nuova setta religiosa. Possiamo quindi concludere che questa figura ha qualche fondamento storico reale. Però l’unica traccia della risurrezione di Cristo, vale a dire l’evento fondante di tutto il cristianesimo, si trova nel «testimonium flavianum», risalente alla fine del I secolo. Nondimeno è una traccia quasi sicuramente apocrifa. Per il resto, niente di niente. Perciò dobbiamo rivolgerci alle fonti cristiane più antiche: gli apocrifi e il Nuovo testamento. Ma subito ci scontriamo con un problema: come dobbiamo leggerli?

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Risorto? Ma va’ là! – 1/4

Che cosa ci raccontano le fonti non cristiane su quello che dovrebbe essere l’evento più importante della Storia umana?


L’intero cristianesimo si fonda su un miracolo: la risurrezione di Cristo. Anche se da un punto vista scientifico e quindi razionale è una evidente idiozia, per ogni cristiano non è un’allegoria, ma un fatto storico. Non stiamo parlando di quisquilie dogmatiche e di sottigliezze da teologi, come la verginità di Maria o la transustanziazione, sulle quali le diverse confessioni possono divergere senza per questo smettere di essere cristiane. No, la risurrezione di Gesù è il fondamento: se la risurrezione non si è mai verificata nella Storia umana, allora tutto il cristianesimo è un cumulo di stronzate. Non lo dico io, stronzo ateo di merda, ma nientepopodimeno che san Paolo:

Noi dunque predichiamo che Cristo è risuscitato dai morti. Allora come mai alcuni tra voi dicono che non vi è risurrezione dei morti? Ma se non c’è risurrezione dei morti, neppure Cristo è risuscitato! E se Cristo non è risuscitato, la nostra predicazione è senza fondamento e la vostra fede è senza valore. Anzi finiamo per essere falsi testimoni di Dio, perché, contro Dio, abbiamo affermato che egli ha risuscitato Cristo. Ma se è vero che i morti non risuscitano, Dio non lo ha risuscitato affatto. Infatti, se i morti non risuscitano, neppure Cristo è risuscitato. E se Cristo non è risuscitato, la vostra fede è un’illusione, e voi siete ancora nei vostri peccati. E anche i credenti in Cristo, che sono morti, sono perduti. Ma se abbiamo sperato in Cristo solamente per questa vita, noi siamo i più infelici di tutti gli uomini.
– 1 Corinzi 15,12-19

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I leccaculo del Papa

Lui in fondo fa solo il suo mestiere. Ma i progressisti baciapile forse sono perfino peggio.


Però che culo, il Papa: se l’avesse progettata a tavolino, non gli sarebbe riuscita così bene. Da una parte ha un elemosiniere, il cardinale Konrad Krajewski, che deve esercitare la carità in nome suo: in pratica, ogni buona azione di Krajewski è una buona azione del Papa. Krajewski – e in questo sta la gran botta di culo del pontefice – ha anche un passato da elettricista. Dall’altra parte c’è uno stabile occupato dal 2013 da 150 famiglie, lo Spintime, al quale è stata tagliata la corrente dall’azienda elettrica perché, com’è ovvio per ogni occupazione, non pagava le bollette. Guarda di qua, guarda di là, l’occasione è troppo ghiotta: l’elemosiniere scende nei sotterranei, riattacca la luce, seguono applausi per lui e per il Papa rivoluzionario vicino ai poveri. Specie da Sinistra. E sono dappertutto, perfino in questo buco di Paese alla periferia dell’Impero.

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Marco 16,15

Il messaggio del Vangelo può, anzi deve essere portato a tutti gli uomini? E come possiamo sapere se sono davvero uomini?


La cornetta calò lenta sul telefono. Padre Michele chiuse gli occhi e sospirò. Poche volte aveva assaporato quella sensazione di spossato trionfo spirituale. Chiuse il Vangelo, si alzò dalla poltrona, spense la luce e uscì dallo studio. La luna rischiarava il corridoio. Torpido, quasi affranto, Michele scese in chiesa. Nella penombra, si inginocchiò nella cappella della Vergine. E si impose qualche minuto di silenzio interiore prima di pregare a lungo.

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Sono diventato cattolico

Non sto scherzando: l’ho fatto davvero. Ed è stata un’esperienza interessante.


L’identità può essere ideologica o non ideologica. La prima te la scegli, la seconda no. Per esempio, sono identità non ideologiche l’etnia, il sesso, l’orientamento sessuale. Mica uno decide di nascere nero o femmina o gay. Sono identità ideologiche le fedi religiose e le appartenenze politiche: uno è musulmano o nazista perché vuole esserlo.

Proprio perché innate, le identità non ideologiche non devono e non possono essere giudicate: essere nero non è peggio che essere bianco, essere gay non è una colpa. Le identità ideologiche invece ammettono la possibilità di un giudizio. Infatti alcune idee sono assurde e altre perfino abominevoli. E io giudico, eccome se giudico. I credenti nel Dio abramitico li considero ignoranti e/o ottusi e/o creduloni. E li perculo con frequenza e godimento. Ai fascisti e ai nazisti poi nemmeno rivolgo la parola, guarda un po’. Non pretendo che le loro credenze e convinzioni siano censurate: il Corano e «Mein Kampf» dovrebbero poter essere letti da chiunque. Inoltre i bigotti e i fascisti devono poter parlare, riunirsi e praticare i propri riti, beninteso finché non limitano la libertà e non ledono l’incolumità altrui. Ma, come loro godono del diritto di raccontare assurdità e fare stronzate, io rivendico il diritto di sfotterle e di evitarli. Se non garba loro, smettano di essere bigotti e fascisti. Giusto? Ah ah. Giusto.

Ma aspetta un momento…

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Il prete sbrocca? E tu sfanculalo

E soprattutto sfancula la sua Chiesa misogina e sessuofoba e il suo Dio patriarcale. Essere cattolici non è mica obbligatorio. (Ma perché mi tocca ripetere queste banalità?)


Ci risiamo: ancora una volta ci si lagna per l’ottusa sessuofobia dei cattolici. E chi si lagna? I cattolici. Ma si può?

Si può, si può.

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Radici da segare

Ovvero l’arroganza di chi pretende di sapere che cosa sono io.


Immagina di essere cresciuto in una famiglia fascista. Immagina di aver dovuto subire un’educazione a base di Dio-Patria-Famiglia, con tutto il contorno di nazionalismo, razzismo, sessismo, omofobia, suprematismo e nostalgia per «quando c’era Lui». Immagina poi di esserti emancipato da questa schifezza: hai studiato, hai viaggiato, hai conosciuto persone diverse, ti sei aperto al mondo. E ora consideri l’educazione ricevuta quel cumulo di stronzate che è. Immagina infine che qualcuno sostenga che no, non puoi liberarti del fascismo, perché quelle sono le tue radici e quindi tu sei e sarai sempre un po’ fascista. Ebbene, non ti sale il crimine?

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«Io sono cattolico a modo mio»

Non si può. Non esiste proprio. Specie se si rompono i coglioni a me.


Il matrimonio in chiesa, sennò la gente sparla. Poi il battesimo del bambino, ché altrimenti la nonna ci resta male. Qualche anno dopo, la prima comunione e a seguire la cresima. Il funerale in chiesa del nonno. E la messa quasi ogni domenica, tranne durante le vacanze. Però nelle feste comandate sempre. Così si dipana la vita del cattolico tiepido. Perché così fan tutti, perché l’Italia è un Paese cattolico. Certo, qualche peccatuccio può anche scappare: un po’ di evasione fiscale, ogni tanto un giro a bagasce con gli amici per qualche giochetto che la consorte rifiuta, e poi si vota Salvini per rispedire i negri a casa loro. Non sarà tanto coerente, ma in fondo siamo esseri umani, giusto? D’altronde bastano una confessione e qualche giaculatoria per ripulirsi la coscienza, e da domani si ricomincia, candidi come prima. Sull’incoerenza fra dichiarazioni di fede e comportamenti concreti ho già scritto. Ora però mi interessano le convinzioni profonde: insomma, in che cosa credono i cattolici? O meglio: in che cosa devono credere per potersi dichiarare cattolici?

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Un decalogo per lo Zeitgeist

In Alabama possono anche non essere d’accordo, ma i 10 comandamenti mosaici sono solo il frutto della cultura di pastori nomadi mediorientali dell’Età del Bronzo. Proviamo allora a proporre dei precetti morali razionali e adatti alla modernità.


Alabama, interno giorno in un college pubblico. Nell’ingresso sono esposti i 10 comandamenti, a beneficio degli studenti. Perché?

«I believe that if you had the Ten Commandments posted in a prominent place in school, it has the possibility to prohibit some student from taking action to kill other students»
Gerald Dial, senatore repubblicano

Eh, già. Infatti, se non glielo ricordi con una bella targa, in qualche studente potrebbe nascere l’idea che l’omicidio è lecito. Molto meglio questo che una proibizione delle armi da fuoco. Ovvio.

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