7 pensieri su “Metafisica tomista? Anche no, grazie

  1. Caro Choam, non commento, per ora.
    Ho stampato il testo, un testo lungo (24 pagine!) che non può essere letto distrattamente, ma meditato. Ci vuole un tempo che ora non ho. Leggerò appena possibile.
    Allora perché questo “non commento”? Ecco la spiegazione: i testi lunghi e i discorsi lunghi sono sempre defatiganti e talvolta ripetitivi. Perché impegnare un’ora e più per leggere o ascoltare ciò che potrebbe essere esposto in dieci minuti? Il rasoio di Occam vale anche qui.
    Con l’occasione ti esprimo pure il mio dubbio (per quel poco che vale) sull’opportunità di partecipare a Illuminismo 3.0, perché 2 ore e + di chiacchiere sono per me insopportabili.
    La psicologia applicata insegna che esiste una “curva dell’attenzione” che consiglia di non superare i 20-30 minuti per mantenere vivo l’interesse di chi ascolta.

    • Durante la live sono state presenti circa 120 persone fino alla fine. Dopodiché fino a questo momento ha già raccolto più di 1’600 visualizzazioni.
      Anche i contenuti lunghi hanno degli estimatori.
      D’altronde, se nessuno apprezzasse il long reading, i libri nemmeno esisterebbero più.

  2. Volevo scrivere la stessa cosa. Non nego la capacità di filosofare di Virgili, anzi lo fa in modo eccellente. Penso sia uno dei migliori dialoghi tra Choam e un credente. Ma la divinità che descrivono è un’entità astratta, distante e appunto filosofica, a dispetto dei commenti entusiasti dei soliti apologeti ultracattolici sotto l’articolo. Cos’ha tale divinità da spartire con Gesù figlio di dio, anzi incarnazione di dio, morto e risorto, che spedisce all’inferno chi non crede in lui? E come lo spiega Virgili satana, il peccato originale, la dannazione, la transustanziazione, la verginità della madonna?

  3. Ti seguo da parecchio tempo; sono “ateo” (anche se non mi piace definirmi con qualcosa che non sono piuttosto che con cosa sono ma è una mia idiosincrasia). Sono iscritto al tuo canale e agli altri omologhi (non occorre specificare quali) e vorrei dare un mio parere sul concetto del dio che usi. Secondo me al posto del dio “abramitico” citerei il dio ” confezionato e spacciato dalla Chiesa Cattolica”, usando naturalmente una espressione più sintetica. Un saluto e un incoraggiamento!

  4. Buongiorno. Ho letto sia la tua critica al libro, sia la risposta dell’autore, sia la tua risposta alla risposta e nella mia infinita ignoranza mi chiedo: ma non siamo sempre davanti allo stesso tema del dio filosofico e del dio abramitico? Mi pare che quell’autore abbia descritto il dio dei filosofi, un dio inconoscibile , un prodotto speculativo , che manca di ogni prova di esistenza, quanto di non esistenza….il problema è quando quel dio lo si vuole calare nelle descrizioni bibliche , dove diventa un dio criticabile sia nelle sue azioni, sia nelle sue intenzioni…
    Sbaglio o non ho capito un cappero di tutta la diatriba?

    • Hai centrato perfettamente la questione.
      D’altronde con loro è così: se gli parli del Dio abramitico ti rispondono con il Dio filosofico, ma se poi vuoi discutere del Dio filosofico tornano al Dio abramitico. Non se ne viene fuori.

      • Esatto! Quanto la menano su quell’ “Abbà” con cui Gesù si rivolge al Padre (che sarebbe un “babbino” nella traduzione odierna). E’ tutto un ripetere che il nostro è un Dio “Vicino”, “Che si fa uomo” al quale chiedere con fiducia. E poi, se vai a vedere il bluff, facendo le domande “stupide” (che nelle questioni religiose sono le più importanti) ecco che tutto va a nascondersi dietro il paravento dell’inconoscibilità del Mistero.

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Sono ateo/a per quanto riguarda il Dio della tradizione abramitica. *

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