15 pensieri su “Metafisica tomista? Anche no, grazie

  1. Buongiorno, ti scrivo per ringraziarti del lavoro che svolgi insieme al collettivo di illuminismo 3.0. Ho sempre sentito di essere ateo nei confronti del dio abramitico e, grazie ai tuoi video, ho chiarito le mie idee e ne sono più consapevole.

    Un’obiezione del professor Virgili mi ha incuriosito e vorrei chiederti di approfondirla, se lo riterrai utile. Tu consideri la morale una questione soggettiva e la basi sull’empatia, un meccanismo premiato dall’evoluzione. Il professor Virgili sostiene che questa scelta sia dettata solo da una preferenza, dato che in teoria si potrebbe scegliere un’altra caratteristica selezionata dall’evoluzione. C’è qualcosa di più profondo nel basare la morale sull’empatia, oppure è solo perché ci fa soffrire vedere qualcun altro soffrire e vogliamo evitarlo?

    Non sono un esperto di questioni filosofiche, spero mi perdonerai se la mia domanda ti sembra banale o confusa.

    Grazie
    Marco Q.

    • È una domanda né banale né confusa, bensì legittima e chiara.
      Io non vedo niente di più profondo se non il disagio individuale di fronte alla sofferenza. Se c’è di più, chi lo afferma deve fornirne le prove.
      Comunque il confronto con Virgili proseguirà, perché nei prossimi giorni usciranno ulteriori riflessioni, non solo mie, qui nel blog.

    • C’è anche un ulteriore aspetto della questione.
      Al di là della preferenza individuale, c’è un’altra ragione per la priorità data all’empatia rispetto all’aggressività e all’egoismo. Se io fondassi la mia etica sulla violenza e sulla sopraffazione, renderei la mia esistenza più incerta e precaria. Infatti, se anche diventassi il leader della mia comunità con l’uso della forza, sarei sempre a rischio di essere spodestato da qualcuno più forte di me. In una società fondata sull’empatia e quindi sul rispetto e sulla solidarietà io mi sento mi sento più sicuro e protetto.

    • Grazie della risposta, in fondo l’empatia essendo un istinto umano è comune a tutti gli esseri umani di ogni tempo e società. La pretesa della morale oggettiva nata dalla religione è “oggettiva” solo per gli aderti a quella religione.

      Grazie ancora
      Marco Q.

  2. In fondo a tutte queste bellissime disquisizioni ne sorge un’altra, di domanda: ma qualcuno di quei fenomeni con cui combatti quotidianamente, ha mai portato una prova dell’esistenza di un dio qualunque?

  3. Caro Choam, non commento, per ora.
    Ho stampato il testo, un testo lungo (24 pagine!) che non può essere letto distrattamente, ma meditato. Ci vuole un tempo che ora non ho. Leggerò appena possibile.
    Allora perché questo “non commento”? Ecco la spiegazione: i testi lunghi e i discorsi lunghi sono sempre defatiganti e talvolta ripetitivi. Perché impegnare un’ora e più per leggere o ascoltare ciò che potrebbe essere esposto in dieci minuti? Il rasoio di Occam vale anche qui.
    Con l’occasione ti esprimo pure il mio dubbio (per quel poco che vale) sull’opportunità di partecipare a Illuminismo 3.0, perché 2 ore e + di chiacchiere sono per me insopportabili.
    La psicologia applicata insegna che esiste una “curva dell’attenzione” che consiglia di non superare i 20-30 minuti per mantenere vivo l’interesse di chi ascolta.

    • Durante la live sono state presenti circa 120 persone fino alla fine. Dopodiché fino a questo momento ha già raccolto più di 1’600 visualizzazioni.
      Anche i contenuti lunghi hanno degli estimatori.
      D’altronde, se nessuno apprezzasse il long reading, i libri nemmeno esisterebbero più.

    • Permetti una breve replica?
      Leggere gli scritti è un diverso modo di informarsi. Leggere un testo (meglio se cartaceo) è un’operazione complessa (leggere, meditare, tornare indietro, consultare passim altre fonti). Appunto è un’operazione complessa, diversa dal seguire discorsi specialmente se lunghi, improvvisati e talvolta confusi.
      120 persone che hanno seguito tutta la live, ti sembrano tante dopo che c’è stata diffusa pubblicità si diversi siti? E quanti hanno aperto la live e l’hanno seguita poco?

    • 120 persone presenti in live sono un numero più che dignitoso per i nostri canali.
      Quanti ne hanno seguito solo un pezzo? Non lo so.
      In realtà a me i numeri non interessano. Per me se c’è anche una sola persona interessata è più che sufficiente.

  4. Volevo scrivere la stessa cosa. Non nego la capacità di filosofare di Virgili, anzi lo fa in modo eccellente. Penso sia uno dei migliori dialoghi tra Choam e un credente. Ma la divinità che descrivono è un’entità astratta, distante e appunto filosofica, a dispetto dei commenti entusiasti dei soliti apologeti ultracattolici sotto l’articolo. Cos’ha tale divinità da spartire con Gesù figlio di dio, anzi incarnazione di dio, morto e risorto, che spedisce all’inferno chi non crede in lui? E come lo spiega Virgili satana, il peccato originale, la dannazione, la transustanziazione, la verginità della madonna?

  5. Ti seguo da parecchio tempo; sono “ateo” (anche se non mi piace definirmi con qualcosa che non sono piuttosto che con cosa sono ma è una mia idiosincrasia). Sono iscritto al tuo canale e agli altri omologhi (non occorre specificare quali) e vorrei dare un mio parere sul concetto del dio che usi. Secondo me al posto del dio “abramitico” citerei il dio ” confezionato e spacciato dalla Chiesa Cattolica”, usando naturalmente una espressione più sintetica. Un saluto e un incoraggiamento!

  6. Buongiorno. Ho letto sia la tua critica al libro, sia la risposta dell’autore, sia la tua risposta alla risposta e nella mia infinita ignoranza mi chiedo: ma non siamo sempre davanti allo stesso tema del dio filosofico e del dio abramitico? Mi pare che quell’autore abbia descritto il dio dei filosofi, un dio inconoscibile , un prodotto speculativo , che manca di ogni prova di esistenza, quanto di non esistenza….il problema è quando quel dio lo si vuole calare nelle descrizioni bibliche , dove diventa un dio criticabile sia nelle sue azioni, sia nelle sue intenzioni…
    Sbaglio o non ho capito un cappero di tutta la diatriba?

    • Hai centrato perfettamente la questione.
      D’altronde con loro è così: se gli parli del Dio abramitico ti rispondono con il Dio filosofico, ma se poi vuoi discutere del Dio filosofico tornano al Dio abramitico. Non se ne viene fuori.

    • Esatto! Quanto la menano su quell’ “Abbà” con cui Gesù si rivolge al Padre (che sarebbe un “babbino” nella traduzione odierna). E’ tutto un ripetere che il nostro è un Dio “Vicino”, “Che si fa uomo” al quale chiedere con fiducia. E poi, se vai a vedere il bluff, facendo le domande “stupide” (che nelle questioni religiose sono le più importanti) ecco che tutto va a nascondersi dietro il paravento dell’inconoscibilità del Mistero.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Chiedendo la pubblicazione di questo commento dichiaro di essere ateo/a per quanto riguarda il Dio della tradizione abramitica. (Questa dichiarazione non vale necessariamente per chi ha scritto il testo pubblicato.)*

1. L'accesso alla possibilità di commentare è concesso solo a chi si dichiara esplicitamente ateo/a, fatta eccezione eventualmente per gli autori dei testi pubblicati.
2. Qualsiasi credente si dichiari ateo/a senza esserlo sta commettendo il peccato di apostasia. Ricorda: Yahweh/Dio/Allah ti vede sempre!
3. Tutti i commenti sono soggetti a moderazione. Fra l'immissione e la pubblicazione può trascorrere anche qualche ora. Sicché porta pazienza.