I leccaculo del Papa

Lui in fondo fa solo il suo mestiere. Ma i progressisti baciapile forse sono perfino peggio.


Però che culo, il Papa: se l’avesse progettata a tavolino, non gli sarebbe riuscita così bene. Da una parte ha un elemosiniere, il cardinale Konrad Krajewski, che deve esercitare la carità in nome suo: in pratica, ogni buona azione di Krajewski è una buona azione del Papa. Krajewski – e in questo sta la gran botta di culo del pontefice – ha anche un passato da elettricista. Dall’altra parte c’è uno stabile occupato dal 2013 da 150 famiglie, lo Spintime, al quale è stata tagliata la corrente dall’azienda elettrica perché, com’è ovvio per ogni occupazione, non pagava le bollette. Guarda di qua, guarda di là, l’occasione è troppo ghiotta: l’elemosiniere scende nei sotterranei, riattacca la luce, seguono applausi per lui e per il Papa rivoluzionario vicino ai poveri. Specie da Sinistra. E sono dappertutto, perfino in questo buco di Paese alla periferia dell’Impero.

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Marco 16,15

Il messaggio del Vangelo può, anzi deve essere portato a tutti gli uomini? E come possiamo sapere se sono davvero uomini?


La cornetta calò lenta sul telefono. Padre Michele chiuse gli occhi e sospirò. Poche volte aveva assaporato quella sensazione di spossato trionfo spirituale. Chiuse il Vangelo, si alzò dalla poltrona, spense la luce e uscì dallo studio. La luna rischiarava il corridoio. Torpido, quasi affranto, Michele scese in chiesa. Nella penombra, si inginocchiò nella cappella della Vergine. E si impose qualche minuto di silenzio interiore prima di pregare a lungo.

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Sono diventato cattolico

Non sto scherzando: l’ho fatto davvero. Ed è stata un’esperienza interessante.


L’identità può essere ideologica o non ideologica. La prima te la scegli, la seconda no. Per esempio, sono identità non ideologiche l’etnia, il sesso, l’orientamento sessuale. Mica uno decide di nascere nero o femmina o gay. Sono identità ideologiche le fedi religiose e le appartenenze politiche: uno è musulmano o nazista perché vuole esserlo.

Proprio perché innate, le identità non ideologiche non devono e non possono essere giudicate: essere nero non è peggio che essere bianco, essere gay non è una colpa. Le identità ideologiche invece ammettono la possibilità di un giudizio. Infatti alcune idee sono assurde e altre perfino abominevoli. E io giudico, eccome se giudico. I credenti nel Dio abramitico li considero ignoranti e/o ottusi e/o creduloni. E li perculo con frequenza e godimento. Ai fascisti e ai nazisti poi nemmeno rivolgo la parola, guarda un po’. Non pretendo che le loro credenze e convinzioni siano censurate: il Corano e «Mein Kampf» dovrebbero poter essere letti da chiunque. Inoltre i bigotti e i fascisti devono poter parlare, riunirsi e praticare i propri riti, beninteso finché non limitano la libertà e non ledono l’incolumità altrui. Ma, come loro godono del diritto di raccontare assurdità e fare stronzate, io rivendico il diritto di sfotterle e di evitarli. Se non garba loro, smettano di essere bigotti e fascisti. Giusto? Ah ah. Giusto.

Ma aspetta un momento…

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L’errore di Ivan/Giovanni

La teodicea del peccato originale è una stronzata, ma va demolita con argomenti razionali, che non mancano. Invece la «difesa Karamazov» è comprensibile sul piano umano ma ci mette sullo stesso piano dei bigotti.


La sofferenza innocente è l’argomento definitivo contro l’ipotesi dell’esistenza del Dio abramitico onnisciente, onnipotente e buono. Se Dio è buono deve impedire il dolore degli innocenti, ma se non lo fa allora non può e quindi non è onnipotente. Se Dio è onnipotente può impedire il dolore degli innocenti, ma se non lo fa allora non vuole e quindi non è buono. Per calare questo discorso astratto nella realtà concreta, vediamo un esempio semplice semplice: che schifo di persona dev’essere un tizio che vede un bambino abbandonato dai genitori in mezzo a un’autostrada fra le auto e i camion che sfrecciano e, potendo agire, non interviene per metterlo al sicuro? Ecco, ci siamo capiti.

Fra tutte le teodicee inventate dai credenti per salvare capra (Dio onnisciente, onnipotente e buono) e cavoli (evidenza della sofferenza innocente), la più debole e screditata è quella del peccato originale. Tanto che ormai quasi nessuno la propone più quando si confronta con un ateo. Quasi: Giovanni Gaetani si è imbattuto in una credente che ancora si attacca al mito. Ma la risposta di Giovanni non convince.

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Il buco nero? Ma ‘sticazzi…

«Puttanate»: così ho definito la «foto» del buco nero in M87. Forse ho un po’ esagerato. Perciò serve uno spiegone.


Avvertenza:
Questo articolo non contiene ragionamenti cogenti né argomenti convincenti. È solo l’espressione di una sensazione molto soggettiva e forse molto sbagliata.

La scienza è una straordinaria avventura intellettuale. Diciamolo: la più straordinaria della Storia di Homo sapiens. Di più: con la sua capacità di autocorrezione, con la sua critica sistematica, con il suo antidogmatismo, con il suo costante richiamo al confronto con l’evidenza osservativa, la scienza è il migliore antidoto alle religioni e alle altre superstizioni. Sicché ben venga ogni nuovo risultato: un altro prezioso elemento nell’edificio della nostra conoscenza razionale dell’universo. Solo che c’è elemento ed elemento: c’è il muro portante e c’è la maniglia della porta dello sgabuzzino. E mica si può mettere tutto sullo stesso piano, dare a tutto la stessa importanza.

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Montanelli era pedofilo?

Sì. Questa era la risposta breve e per quanto mi riguarda, se vi basta, chiudete qui.


Scopro che qualche giorno fa Alberto ha pubblicato sul suo blog Lo Strano Anello un articolo la cui tesi è: Montanelli non era pedofilo. L’argomento di Alberto sembra convincente perché ha un’apparenza razionale. In realtà è parziale e difettoso, quindi, dopo averne già scritto, torno sulla questione: Montanelli era pedofilo?

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3 strategie dei bigotti

Le usano per non ammettere di essere, appunto, solo dei bigotti.


Che cosa sia il Congresso Mondiale della Famiglie nemmeno sto a dirlo, ché se n’è parlato pure troppo. Male, come merita: il raduno di un branco di ottusi bigotti fondamentalisti, intolleranti, sessisti, patriarcali, omofobi. Incivili. Fascisti. E io aggiungo: anche intellettualmente disonesti.

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L’orgoglio dell’ateo nichilista

Ho scoperto con sconcerto che Giovanni Gaetani non ha capito un cazzo di me. Così gliel’ho spiegato.


Oggi è l’Atheist Day, proclamato da Atheist Republic. Se sei ateo, dovresti festeggiarlo. Perché? Giovanni Gaetani ha scritto un articolo per chiarirlo: 6 motivi perché sì e 2 motivi perché no. Io l’ho letto e ho scoperto che sono d’accordo con 5 dei 6 motivi. Rigetto l’ultimo perché – scusate –, dopo secoli di persecuzioni e discriminazioni, anche vaffanculo. Dei 2 motivi per non festeggiare l’Atheist Day accetto il secondo ma rifiuto il primo, ovvero:

Per rivendicare una presunta superiorità morale e intellettuale degli atei, o per celebrare l’orgoglio ateo.

Io non dico che essere atei renda ipso facto persone migliori: esistono atei fanatici, atei stronzi, atei ignoranti e atei coglioni. Però rende migliore me.

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Faccetta di merda

Sì, Montanelli fu un pedofilo, uno stupratore e un razzista.


La vicenda è nota: l’8 marzo le attiviste di Non Una di Meno hanno gettato vernice rosa lavabile sulla statua di Indro Montanelli, per ricordare che lui fu un pedofilo, uno stupratore e un razzista perché all’inizio degli Anni Trenta, quando si trovava in Etiopia al comando di un battaglione di ascari, comprò e violentò una ragazzina di 12 anni, come del resto era consuetudine per gli ufficiali coloniali italiani in Africa. Non sto nemmeno a commentare lo schifo: per Montanelli – è ovvio –, non per la vernice sulla sua statua. Qui però mi interessa la polemica che ne è seguita.

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