Le idee verso le quali dobbiamo essere più sospettosi e spietati sono le nostre. Allo stesso modo, i libri verso i quali dobbiamo essere più critici sono quelli in sintonia con le nostre convinzioni. Proprio il caso di «Nel nome della croce».
L’incipit è potente: un’orda di fanatici religiosi demolisce un antico tempio a Palmira. Ti viene spontaneo immaginare i miliziani dell’ISIS, ma sai già che Catherine Nixey sta descrivendo le devastazioni provocate dai primi cristiani. E tu, leggendo da ateo, godi tantissimo: ecco le prove storiche dei disastri provocati dai monoteismi abramitici.